11/12/17

DAI PRESIDI DEL 24 NOVEMBRE PER NADIA LIOCE ALL'AVANZAMENTO DELLA CAMPAGNA LANCIATA DAL MFPR

 
Il 24 a L'Aquila ai presidi organizzati dal Mfpr in solidarietà con Nadia Lioce, sono state presenti decine e decine di realtà dal nord al sud, alcune di queste erano per la prima volta a L'Aquila.
Grazie a questa partecipazione e alla determinazione delle compagne e compagni presenti, sono stati rotti i divieti di polizia e Digos, che pretendevano di confinare il presidio a centinaia di metri dal Tribunale e negare il presidio davanti al carcere.
Siamo così riusciti a far sentire il grido di "libertà" anche nell'aula grigia del Tribunale e ad attraversare con quel grido le celle del carcere di L’Aquila.
Da una finestra a bocca di lupo, qualche detenuta o detenuto ha salutato il nostro arrivo con un panno blu.
 
Il 25 novembre poi, l'Mfpr ha portato la battaglia per Nadia Lioce nella manifestazione di oltre 100mila donne a Roma, facendo conoscere e diventare di massa questa questione fortemente discriminante.
 
Dobbiamo essere orgogliose, orgogliosi di tutto questo. La giusta battaglia in difesa delle condizioni di vita dei prigionieri politici rivoluzionari, contro la "tortura bianca" del 41bis e in particolare per Nadia Lioce, unica donna da 12 anni sottoposta a questo regime, si impone e ha conquistato, attraverso una vasta campagna nazionale, i presidi precedenti, la massiccia raccolta di firme, migliaia di donne, giovani, intellettuali, democratici coerenti, rivoluzionari, ecc.
La campagna del MFPR ha fatto diventare la questione della solidarietà e della libertà dei prigionieri politici un fatto di massa, facendola uscire dai ristretti ambiti di ceti politici e ha posto all'ordine del giorno la necessità della lotta continua e dovunque contro lo Stato borghese, lo Stato di polizia, la legittimità della lotta rivoluzionaria contro questo sistema sempre più di moderno fascismo.
Un utile aiuto in tutto questo viene dalla dichiarazione presentata dalla stessa Nadia Lioce al processo. Essa rafforza l'analisi, la denuncia dettagliata di cosa è l’art. 41 bis, come viene applicato, a chi giova e perché la "tortura" del 41bis viene esercitata sui prigionieri politici.

COME PROSEGUIRE ORA?

Dobbiamo fare passi avanti nella campagna.

Vogliamo ora mettere al centro una nuova parola d'ordine: "DALL'APPELLO, DALLE FIRME ALLE ASSEMBLEE"

Dandoci tempi adeguati, intendiamo proporre a chi ha sostenuto l'appello, con firme e soprattutto con messaggi, di organizzare insieme a noi assemblee nei propri territori, affinché si dia una base più visibile, estesa e di massa alla campagna per Nadia Lioce. Assemblee per spiegare ai lavoratori, ai giovani, alle realtà di movimento locali, alle donne in lotta contro le violenze reazionarie di questo sistema sociale, la vicenda di Nadia e dei prigionieri rivoluzionari, interna all'azione repressiva violenta dello Stato; per denunciare (avvalendoci del testo di Nadia Lioce) cosa è realmente il 41bis; per chiamare alla solidarietà in varie forme, raccogliendo vari contributi.

Attraverso questo percorso vogliamo arrivare alla prossima udienza in maggio del processo a Nadia Lioce, per essere tante e tanti di più.

MFPR
Info: mfpr.naz@gmail.com

Nessun commento: