15/07/17

L'altra faccia dell'Alternanza Scuola/lavoro: "libertà" di molestare-violentare dei padroni. Non possono essere il governo e la regione a costituirsi parte civile

Un 54nne della provincia di Monza, gestore di due centri estetici, è stato arrestato dalla polizia su ordine del gip con l'accusa di violenza sessuale su minore. L'uomo avrebbe abusato sessualmente di quattro stagiste minorenni, studentesse di una scuola professionale per estetiste. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dalla procura di Monza, era riuscito a ridurre le ragazze a una "totale dipendenza psicologica", dal momento che dal giudizio del titolare dipendeva la promozione. "E' un fatto di enorme gravità" tuona la ministra Valeria Fedeli che sostiene la Regione Lombardia nell'intento di costituirsi parte civile.

Le vittime - Quattro le vittime accertate finora, "ma abbiamo forti sospetti che ce ne siano molte altre", ha spiegato il procuratore di Monza, Luisa Zanetti che ha sottolineato come l'alternanza scuola-lavoro debba essere "commisurata alla capacità di conoscere e giudicare i luoghi e gli ambiti dove lavoreranno i ragazzi. In questo caso, le ragazze sono state trovate in uno stato di grave sudditanza psicologica ed è stato difficile ottenere delle dichiarazioni: si sentivano in colpa per non essere riuscite a dire di no, volevano coprirlo: una situazione frequente tra le adolescenti. Parlando al telefono tra di loro avevano pensato anche di non denunciare".

Gli abusi - I fatti sarebbero avvenuti durante i periodi in cui le ragazze erano assegnate alla sua attività per l'alternanza scuola/lavoro, progetto di formazione scolastica cui l'uomo partecipava da tempo. Le indagini sono iniziate nel febbraio scorso, quando una ragazza ha manifestato segni di malessere e si è rifiutata di tornare al centro estetico dove stava svolgendo il progetto di alternanza. I genitori l'avevano invitata a rivolgersi al consultorio, dove ha finalmente raccontato le violenze subite. Sono stati gli operatori a inviare la segnalazione alla procura. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli abusi si sarebbero verificati durante l'orario di lavoro delle ragazze e con il pretesto di mettere in pratica quanto avevano imparato durante l'esperienza di formazione: il 54enne le invitava, ad esempio, a iniziare massaggi nelle piccole cabine del centro estetico che sfociavano poi in atti sessuali.

Le indagini - Gli investigatori hanno poi lavorato alla ricerca delle vittime, dal momento che il periodo di alternanza scuola-lavoro dell'istituto per estetisti frequentato dalle vittime dura da tre anni. Gli agenti sono risaliti alle studentesse che avevano partecipato ai percorsi di formazione in quegli stessi centri, e da lì la scoperta degli altri casi. Le intercettazioni hanno permesso infine di accertare la veridicità dei racconti, e lo stato di sottomissione in cui versavano le giovani. L'uomo - incensurato, con famiglia - dovrà rispondere di violenza sessuale, con l'aggravante di averla esercitata su minori e su persone che lui avrebbe dovuto 'formare'. Rischia più di 12 anni di pena.

L'arrestato - L'uomo arrestato è un incensurato originario del Vimercatese. Gli episodi sono avvenuti tutti all'interno dei locali delle sue attività (anche centri massaggi), trenne in un caso in cui ha portato a casa una delle ragazzine. La pressione psicologica sulle vittime teneva conto anche del ruolo che il 54enne aveva nella loro vita scolastica. Era lui, infatti, a compilare la valutazione sul loro lavoro e a preparare la certificazione per la scuola, necessaria alla promozione. La Regione Lombardia, per voce dell'assessora all'Istruzione, Valentia Aprea - che ha definito la vicenda "sconcertante"- ha annunciato che intende costituirsi parte civile. "Bene ha fatto la Regione a costituirsi parte civile - dice la ministra Fedeli - a tutela dell'amministrazione e a sostegno delle vittime". Fedeli aggiunge: "E' inammissibile che le nostre ragazze e i nostri ragazzi possano essere oggetto di simili violenze mentre stanno svolgendo un pezzo della loro formazione".

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