31/05/17

La "marcia in più" delle donne contro il G7

Bella e combattiva presenza delle tantissime donne ai Giardini Naxos nella mobilitazione contro il G7 di Taormina. Il contingente delle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario accende il concentramento e il corteo.
La voce, la lotta delle donne è stata presente fin dal giorno 26 nell'assemblea del controvertice, in cui nell'intervento sono state portate le doppie ragioni delle donne nella lotta contro gli imperialisti, la forza che continua dello "sciopero delle donne"; è stata forte nel denunciare la repressione, criminalizzazione fatta in ogni momento da polizia, carabinieri, GdF, per tentare inutilmente di fermare la manifestazione (con bus da diverse città bloccati, controlli frequenti e totali, compagne seguite anche nei bagni degli autogril); è stata ribelle e combattiva, soprattutto quella delle donne proletarie, durante tutto il corteo, negli interventi dal camion, nelle interviste; è stata anche in prima fila nel fronteggiamento con la polizia e nel resistere alle cariche vigliacche della stessa, a difesa dei padroni del mondo.

Anche contro il G7 abbiamo mostrato che, come abbiamo scritto nel volantino, "quando le donne prendono coscienza che la propria condizione non è inevitabile, ma frutto di questo sistema capitalista, non tornano indietro e comprendono che la lotta non può essere parziale, ma rivoluzionaria!".

Questa presenza delle donne poteva essere ancora più forte. Chi non è venuta a Taormina, preferendo, per esempio, proprio quel giorno fare un Tavolo a Napoli per "continuare la discussione delle precedenti assemblee nazionali di NonUnadiMeno", non ha voluto capire che significa continuare a far vivere dovunque e in ogni momento necessario la mobilitazione delle donne su ogni terreno, e vuole di fatto ridurre lo storico sciopero delle donne dell'8 marzo a discussioni e piani freddi, inutili senza le lotte.





La voce delle donne contro i padroni del mondo

L'intervento, applauditissimo, di Fiorella (MFPR) al controvertice:


Interviste a donne contro il G7


La militarizzazione e criminalizzazione non ferma la manifestazione - bus da diverse città bloccati, controlli frequenti e totali, Giardini Naxos in occupazione miltare, armati a tutto punto per intimidire e nel caso agire - compagne seguite anche nei bagni
 






Tout le monde déteste la police!

 



Cori e interventi dal camion
 


 Dalla stampa


Il volantino del MFPR

Contro la loro violenza, oppressione, donne in lotta per la rivoluzione!

Siamo qui a manifestare contro il G7, contro i padroni del mondo, per opporre al loro doppio sfruttamento, alla doppia (e spesso, soprattutto per le donne dei paesi oppressi, per le immigrate, tripla, quadrupla) oppressione, alle loro doppie catene, la nostra doppia determinazione a ribellarci e lottare contro questo sistema imperialista, i suoi Stati, i suoi governi, a Taormina rappresentati dai capi dei paesi partecipanti al G7, tra i più nemici della liberazione delle donne, in testa il fascista, razzista, schifoso maschilista, Trump.

Noi donne l'8 marzo, in Italia e in 50 paesi del mondo abbiamo fatto uno storico sciopero delle donne. Uno sciopero che è una sfida verso i padroni, verso i governi, gli Stati, gli uomini che odiano le donne, in cui soprattutto le donne proletarie hanno gridato: tutta la vita deve cambiare! E quando le donne si muovono, hanno sempre una marcia in più, quando le donne prendono coscienza che la propria condizione non è inevitabile, ma frutto di questo sistema capitalista, non tornano indietro e comprendono che la lotta non può essere parziale, ma rivoluzionaria! Allora, prendetevi paura!

Non siamo qui per “chiedere”, ai responsabili del moderno medioevo in cui ci costringono a vivere, una realtà fatta di subordinazioni, discriminazioni, negazione del lavoro, dei diritti, di stupri e femminicidi, a chi fa morire di fame milioni di bambini nel mondo, a chi fa strage con le sue bombe di donne e bambini, a chi fa annegare tante vite di migranti nei nostri mari, aggiustamenti in senso “umanitario” di un sistema che di umano non ha nulla. Noi ci siamo per dire che alla loro violenza reazionaria è giusto organizzare e opporre la nostra violenza rivoluzionaria!

Non sono certo le donne, che subiscono tutto di questa marcia società imperialista, a poter/dover essere “pacifiste”; per rompere le nostre catene è necessaria una lotta senza tregua, noi donne dobbiamo imporre i nostri diritti con la forza; perchè noi abbiamo mille ragioni e loro sono mille volte fuori dalla storia futura dell'umanità; perchè loro vogliono imporre la “morte” e noi vogliamo la vita; perchè loro “affogano” nelle ricchezze strappate ai popoli e ai proletari che le producono e noi vogliamo un mondo senza guerre, miseria, oppressione, uccisioni delle donne.

Per questo, ci sentiamo parte del grande “esercito” delle donne che resistono e combattono in tutto il mondo, con le donne della Palestina, con le rivoluzionarie comuniste turche/curde, del Brasile, Filippine, Perù, ecc., con le tantissime ed eroiche compagne in prima fila nella guerra popolare in India.

La ribellione, la lotta delle donne è una forza poderosa della rivoluzione proletaria, per rovesciare questo putrido mondo e per cambiarlo dalla terra al cielo! 


Il volantino delle lavoratrici del Policlinico di Palermo


Il comunicato delle DONNE DELLA SICILIA CONTRO TRUMP

Dopo l'8 marzo le donne a Palermo hanno sentito il bisogno di dare continuità al loro percorso di lotta. Proprio per questo lo scorso 23 Marzo, durante un incontro tenutosi al Teatro Mediterraneo Occupato, si è deciso di prendere posizione ed esprimersi contro le politiche omofobe, sessiste, xenofobe di Donald Trump, che sarà presente a Maggio per il G7 di Taormina. Per questo stesso motivo l'assemblea contro la violenza maschile sulle donne ha organizzato un'assemblea regionale ''Donne contro Trump'', il 29 aprile, che ha visto la partecipazione di numerose realtà regionali e locali. L'assemblea ha deciso di prendere posizione e schierarsi contro il G7. Individuare dei nemici, dei responsabili è il primo passo verso il vero cambiamento, verso la vera emancipazione. Non vogliamo più stare a testa bassa o credere che la violenza di genere sia causata da raptus di folli; la violenza di genere è causata dalla società in cui viviamo, quella patriarcale e i potenti del mondo ci sguazzano abbastanza bene, rispettando fedelmente i valori che la caratterizzano, continuando ad agire scelte politiche distanti dai bisogni reali della popolazione. Quindi i nemici li individuiamo all'interno di quel summit internazionale, che ci presentano come un momento di confronto, che nient'altro è se non l'occasione per una passarella. La politica di facciata la conosciamo abbastanza bene, da diversi anni sentiamo parlare i politci di emancipazione, di ''diritti della donna'' ma di quali diritti stiamo parlando? Di quelli che ogni giorno vengono violati, calpestati? Noi siamo stanche di fargli credere che possono decidere sulle nostre vite! Le lotte, solo queste, possono spingere verso una reale emancipazione. Non possiamo permettere che ''i grandi del mondo'' e le loro politiche omofobe, sessiste, discrimiatorie, abbiamo accesso nella nostra terra!
Questa fase politica sta vedendo affermarsi diversi movimenti contro la violenza maschile sulle donne e contro le scelte politiche sessiste e discriminatorie. Movimenti che stanno rappresentando per il mondo uno schieramento forte contro quei potentati politici che sono, oggi più che mai, responsabili della situazione attuale della donna. Trump non ha atteso occasione, subito dopo il suo insediamento ha deciso di cancellare i finanziamenti del governo federale a tutte le organizzazioni che si occupano di interruzioni di gravidanza nel mondo, come già aveva fatto Reagan e George W. Bush prima di lui, lo stesso Gentiloni fa parte di quella casta politica che ha promosso il fertility day, palese volontà di intendere la donna solamente come mezzo di riproduzione. La Merkel è colei che durante gli stupri di massa a Colonia, di qualche capodanno fa, ha saputo solamente puntare il dito contro l'immigrato, piuttosto che individuare i reali colpevoli che in potenza potevano essere anche fra la gente del suo stato, quindi mostrando che il suo interesse non era poi tanto quello di risalire ai reali responsabili ma trovare un capro espiatorio. Questi sono solamente alcuni degli esempi che ci spingono a volerci schierare contro un summit totalmente inutilr. Non ci possiamo più permettere di stare in silenzio, bisogna organizzarsi, ripartire dalle piazze! Per tutti questi motivi abbiamo deciso di organizzare uno spezzone di donne all'interno del corteo del 27 maggio. Importantissima data in cui avremo l'occasione di dare continuità a quello che noi, assieme alle donne di tutto il mondo, stiamo costruendo negli ultimi mesi: un movimento reale, una forza concreta che non può, non vuole più permettere a una mentalità patriarcale e sessista di continuare ad avanzare, a generarsi, attaccando le nostre vite.
LE DONNE DICONO BASTA!!

DONNE DELLA SICILIA CONTRO TRUMP, SPEZZONE AL G7 DI TAORMINA

SIAMO MAREA, SAREMO BURRASCA! 
 


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