20/01/17

Il piano Minniti colpisce anche le donne - Ma l'8 marzo e lo sciopero delle donne si avvicina...

"Il piano del Min. Minniti (= servizi segreti), ha come bersaglio principale i migranti, ma è l'occasione per attuare misure repressive strutturali a tutto campo: contro manifestazioni politiche e sindacali, contro mendicanti, piccoli commercianti abusivi, prostitute, istituzione stabile di zone rosse/vietate delle città, ecc.
Questo piano è la risposta ai Goro, ai razzisti, fascisti, leghisti, alla cosiddetta "gente per bene" che deve sentirsi sicura, mentre lei commette impunemente reati, e sarà una legittimazione ad attuare molte più "goro".
Emblematico in questo senso è l'appello terroristico fatto dalla stampa, per aizzare contro i migranti e le forze solidali: "Se il 2016 è stato l’anno record con 181.436 sbarchi, il 2017 è iniziato sulla stessa linea, anzi. Nei primi 17 giorni dell’anno, secondo i dati del Viminale, sono giunte via mare 2.397 persone, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2016, quando gli arrivi erano stati 1.073. Corriamo ai ripari prima che sia troppo tardi. Col rischio di assistere alla moltiplicazioni delle rivolte dei pretesi profughi, come a Conetta e a Firenze, che pretendono il rispetto di supposti diritti, con la regia di associazioni e movimenti che sfruttano il fenomeno immigrazione".

Per far passare questo piano criminale, si usano strumentalmente nelle cifre (vedi sotto il quadro) oltre che il "terrorismo islamico", i femminicidi, quando proprio queste misure renderanno le città invivibili, deserte e quindi insicure soprattutto per le donne.

Occorre opporre dovunque e nazionalmente una lotta contro questo piano, per far fallire, violare nei fatti questo piano.
E cantiamo: "Voi gente per bene che pace cercate, la pace per far tutto quel che volete, ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra, vogliamo vedervi finir sotto terra..."
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"Il ministro Minniti ha annunciato una stretta sull’immigrazione e misure per la miglior tutela della sicurezza urbana attribuendo maggiori poteri ai sindaci... Ma dovrebbe essere anche l’occasione per inasprire le pene per alcuni reati che destano maggiormente allarme sociale".
Il piano ricalca quello approntato durante il ministero di Angelino Alfano, discusse anche con i sindacati di polizia. "Obiettivo principale è garantire la vivibilità e la sicurezza dei cittadini in una serie di luoghi diventati problematici. Come le grandi stazioni dove convivono degrado, sofferenza, e rischi".


Sarà un piano complessivo articolato in sei punti cardine:
– I sindaci avranno più poteri e potranno firmare ordinanze in tema di sicurezza così come per misure
destinate a ridurre il commercio abusivo, che per l’accattonaggio o la movida troppo rumorosa.
– Arrivano «zone rosse» superprotette Alcune aree urbane saranno dichiarate «zone rosse», saranno sottoposte a sorveglianza stretta sul fronte della sicurezza ma anche del decoro.
– Daspo contro gli spacciatori, o chi commette reati contro la sicurezza urbana, anche minorenni. Il questore potrà vietargli l’accesso in particolari zone della città; introduzione di un nuovo reato per chi «tenga condotte lesive del decoro urbano» (ubriachi molesti, commercianti abusivi, accattoni e tossicodipendenti): la punizione sarà una multa da 300 a 900 euro.
– Regole più severe per le manifestazioni e norme più restrittive anche sul fronte dei cortei e delle manifestazioni: vietato il centro storico, non sarà più tollerata la presenza di manifestanti con caschi e bastoni; sarà punito con il carcere da due a cinque anni chi, presente al corteo, indossi caschi protettivi, lanci razzi o abbia bastoni o armi.
- possibilità di creare aree a «tolleranza zero» anche contro la prostituzione.
- Ma è sugli immigrati la scure principale. Il progetto è di riaprire i Cie e di introdurre tra i requisiti per accedere allo status di rifugiato la partecipazione ad attività lavorative socialmente utili, come pulizia dci giardini, manutenzione delle strade o di infrastrutture pubbliche.
– Richiedenti asilo, scatta il bonus per i Comuni: bonus e ulteriori fondi pubblici andranno ai Comuni che accoglieranno un maggior numero di migranti o che attiveranno iniziative di accoglienza integrazione. Risorse aggiuntive vengono riconosciute ai Comuni sede di porti di sbarco e di hotspot".
(dal blog proletari comunisti)

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