07/10/16

"Alla faccia del fertilityday" - 25 novembre le lavoratrici manifestano

25 novembre manifestazione nazionale delle lavoratrici contro tutte le violenze

Incinte o neomamme, licenziate in 11 nell’ultimo anno

Chiavari - Lavoratrici licenziate perché rimaste incinte, o poco dopo la nascita del bambino: secondo la Cisl del Tigullio–Golfo Paradiso, il deprecabile fenomeno è molto diffuso e, anzi, si registra in aumento nell'ultimo anno.

Andrea Sanguineti, segretario del sindacato in questo territorio, e Chiara Casella del suo ufficio vertenze, dicono di aver voluto fare due conti sulla propria esperienza diretta, «dopo aver letto la notizia, che ha destato molto clamore, del licenziamento di una fisioterapista incinta da parte della casa di riposo Torriglia». La legittimità del singolo caso dovrà essere chiarito, nel merito, con gli sviluppi della causa che è stata aperta ed ha già avuto una udienza in tribunale.

Al di là di quello che emergerà, alla fine, sulla decisione della casa di riposo, però, il sindacato vuole far notare che il generale fenomeno dei licenziamenti a seguito di maternità è sempre più diffuso, anche nel Tigullio: «Nell'ultimo anno, soltanto noi, come Cisl, abbiamo registrato undici episodi in cui la lavoratrice ha perso l'impiego dopo la nascita del bambino, distribuiti tra i nostri uffici di Chiavari, Rapallo e Recco – spiega Casella – In alcuni casi, si è trattato di un licenziamento diretto, motivato magari dall'azienda con la necessità di riduzione del personale, che è un criterio assolutamente non applicabile su una lavoratrice con un figlio al primo anno di vita. In altri, la lavoratrice è stata spinta alle dimissioni, magari perchè messa da parte nell'organizzazione del lavoro e incaricata di mansioni diverse da quelle pre gravidanza; più frequente, comunque, è l'invito a dimettersi offrendo denaro: una proposta che, magari, diventa minacciosa, se la lavoratrice non la accetta».

Alla faccia del Fertility Day e di qualsiasi campagna per invitare alla procreazione, dunque, il mondo del lavoro sembra sempre meno ospitale per le giovani madri, perché alla Cisl garantiscono che il numero di undici casi è superiore a quanto avvenuto negli ultimi anni.

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