02/07/15

Ancora stupri e femminicidi La violenza sulle donne non ha fine perché è il frutto di questa barbara società!

SCATENARE LA FURIA RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE!

Quattro giorni fa  si è consumato l’ennesimo stupro commesso da un militare, questa volta della marina, ai danni di una fanciulla di 16 anni.

Il “bravo ragazzo” delle forze armate, che si è finto un poliziotto per convincere la ragazzina a seguirlo, si chiama Francesco Giuseppe, di 31 anni, di Cosenza.

Le statistiche ISTAT dicono che ogni giorno in Italia vengono violentate sessualmente 15 donne, ma si sa bene che, purtroppo, sono molte di più, ma solo una parte di esse  ha il coraggio di denunciare, soprattutto alla luce delle vergognose e CRIMINALI sentenze che colpevolizzano le donne ed assolvono o condannano a pene irrisorie i luridi stupratori, come quelli della piccola Carmela di Taranto, che non ha retto al forte dolore.

A questa barbara violenza sulle donne, si aggiungono i femminicidi, che solo nei primi 6 mesi di quest’anno sono già stati 61; le ultime uccise il 23 giugno scorso, Antonia La Tella e Carmela Ciucciu’, rispettivamente madre e figlia,  massacrate a coltellate e a colpi di candelabro,dal marito di Antonia, al culmine di una lite.

Ancora non si conosce il numero esatto delle donne uccise nel 2014 da consorti, fidanzati, compagni, ex, spasimanti, a coltellate, a colpi di pistola, a fucilata, a sprangate, a martellate, a colpi di piccone, di bastonate, ecc., ma pare siano più di 110. Una di queste è stata uccisa dal marito perché si lamentava dei dolori alla cervicale, il marito le ha spietatamente spezzato  il collo. 

Oramai non vi è più limite all’efferatezza, se si pensa anche a quelle bruciate e/o sepolte vive, impalate o segregate come Laura Carla Lodola, di 55 anni, di Pavia, rinchiusa in casa dal convivente e tenuta in condizioni disumane, di denutrizione, tanto da ridurla ad uno scheletro di appena 15 chili, piena di piaghe da decubito, morta il 27 giugno u.s., subito dopo il ricovero in ospedale.

E tutto questo continuano a chiamarlo “AMORE”, in nome del quale si giustifica di  tutto e di più sul corpo e sulla vita delle donne. Basti pensare anche a quanto di aberrante e fascista sostenuto da uno dei fondatori spagnoli del “cammino neocatecumenale”, Kiko Argüello,  in occasione del Family Day, tenutosi a Roma, il 20 giugno scorso.  In sintesi questi ha affermato che il femminicidio è colpa delle donne, e ancor più delle mogli che, smettendo di amare i propri mariti  costringono quest’ultimi  ad ammazzarle, perché un uomo che non si sente amato sprofonda nell’inferno... .

Ma di quale amore parlano questi oscurantisti e schifosi istigatori del femminicidio! Si tratta solo del senso, della cultura e della pratica della  proprietà privata del corpo, della mente e della vita delle donne, da parte di “uomini” che non vogliono accettare di poter essere lasciati, di perdere l’”oggetto” di cui “detengono l’esclusiva proprietà”.
Cultura e pratica spazzatura, maschilista e misogina, generata ed alimentata dal sistema in cui “viviamo”, che considera le donne carne da macello, incubatrici, ammortizzatori sociali, schiave del focolare e zerbino degli uomini.



Per mettere fine a femminicidio e violenza sessuale
questo sistema bisogna rovesciare!

Pa, 01.07.2015
Lavoratrici ed ex puliziere Policlinico aderenti SLAI Cobas s.c./ MFPR

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