03/09/14

Le combattenti delle YPJ demoliscono i tabù

"Nell'odierna società imperialista, le donne sia nel campo delle lotte sia nell'impegno personale e delle idee hanno una marcia in più, mostrano ogni giorno che sono sempre di più una forza poderosa che tutti devono contribuire a scatenare, in particolare nelle organizzazioni di classe e nelle organizzazioni rivoluzionarie..."



Le donne hanno giocato un ruolo chiave nella difesa di Kobanê dopo la rivoluzione,ad hanno creato una trasformazione rivoluzionaria nel comportamento sociale.Le combattenti delle YPJ(Unità di protezione delle donne) in prima linea nella difesa diKobanê stanno infliggendo duri colpi alle bande di ISIS ed anche demolendo tabù basati sul dominio maschile.

Le donne combattenti hanno affermato che non vedono solo le YPJ come un fronte di difesa,ma che loro le vedono come una fonte di libertà.Hanno raccontato a ANF dei cambiamenti nella società di Kobanê.

Destan ha spiegato che prima di unirsi alle fila delle YPG 2 anni fa: “la mia vita era tra 4 mura. Non avevo vita sociale o economica”.Cambiamenti radicali dopo la rivoluzione hanno influenzato Destan e sua cugina della stessa età,e hanno deciso di unirsi alle YPJ.Alcuni mesi più tardicon la costituzione delle YPJ si sono unite alle loro fila.

Per me non è solo questione di difendere la terra

Destan ha risposto alla nostra domanda su cosa fosse cambiato dopo aver aderito al YPG / YPJ, dicendo:”Io prima non ero mai stata abituata a credere che una donna potesse essere uguale ad un uomo.Per esempio,nella nostra famiglia l’uomo era sempre ritenuto dominante e io lo avevo sempre considerato normale e legittimo.Qui c’è una comprensione genuina dell’uguaglianza e della libertà.Ho capito nelle fila delle YPJ che la dominazione maschile non era una parte normale della vita,ma che era al contrario contro l’ordine naturale.Questo ha creato un grande senso di libertà in me”.


Destan è una di quelle che è stata in prima linea contro gli attacchi di ISIS che si sono intensificati da Luglio.Lei ha spiegato così la difesa dello“Şehit Xabur tepesi” [Collina del martire Khabur ], un evento significativo nella resistenza di Kobanê “Le nostre compagne hanno combattuto fino alla fine per evitare che le loro armi finissero nelle mani delle bande di ISIS”.

Destan ha perso sua cugina Awaz negli scontri nel villaggio di Zor Mekhare nel fronte occidentale a Maggio.
Anche altre due sue cugine,Shervan e Ruhat sono morte negli scontri quest’anno.Lei conclude: Essere nelle YPG non è solo questione di difendere la terra,ma è anche amore per la libertà”.

La mia cultura e la mia lingua

Berfin non è stata nelle YPJ a lungo come Destan,Lei si è unità dopo che gli inviti alla mobilitazione sono stati diramati a seguito dell’avvio della resistenza di Kobane.Siccome lei è nuova,non le è stato permesso di prendere parte ai combattimenti.
“Ho appoggiato le YPJ e auqndo gli utlimi attacchi sono iniziati,ho pensato che non potevo rimanere ai margini”è come Berfin ha descritto come si è unita alle YPJ.

Berfin ha affermato: “prima di entrare nelle YPJ abbiamo sperimentato una grave assimilazione. Siamo stati alienati dalla nostra lingua e della nostra cultura da parte del regime che ha imposto la cultura araba. Qui sono venuta a conoscenza della mia lingua e della cultura.

“Le YPJ hanno modificato la percezione che le donne sono carenti e non possono fare nulla. Ho studiato sette anni a scuola poi mi hanno portato via. Se non fosse stato per la rivoluzione, probabilmente mi sarei sposata e sarei stata una ragazza madre”.

I valori culturali feudali sono stati infranti

Una donna combattente di nome Roza,che si è unita alle file delle YPJ 6 mesi fa,riassume coì gli ultimi 2 mesi di resistenza delle donne:

“‘L’acquisizione più importante di questo conflitto è stata, a mio parere, la rottura di giudizi di valore feudali a Kobanê.Nell’ultimo mese le donne hanno combattuto al confine.Si può dire che le donne hanno inflitto il maggior numero di colpi schiaccianti alle bande ISIS. Molte donne sono morte dopo aver fatto una resistenza eroica. Spetta ora a noi portare avanti la lotta nel cammino di tutti coloro che sono caduti, in primo luogo delle donne. “

ANF 30 Agosto 2013

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