02/07/14

LA REGIONE LOMBARDIA VOTA LA "FESTA DELLA FAMIGLIA NATURALE"

Contropreghiera davanti all'ospedale Sant'Orsola a Bologna il 1° luglio
E’ passata ieri a maggioranza nel consiglio regionale lombardo la mozione urgente, firmata da tutto il centrodestra, presentata dalla Lega Nord, proprio nella settimana del gay pride a  Milano. La mozione è stata votata da Lega Nord, Ncd, Pensionati, Forza Italia, mentre le cosidette opposizioni (Pd, Patto civico e M5S) sono uscite dall’aula, con argomentazioni risibili.

La Lega della giunta Maroni, con tutto il centrodestra, prosegue nel solco delle politiche familiste inaugurate da Formigoni, con il corollario di ideologia fascista, razzista e xenofoba che la contraddistingue. Ma, sopratutto di aperta ipocrisia visti gli scandali che, negli anni, hanno mostrato quale concezione hanno della famiglia e quale idea  di famiglia intendono “promuovere”, mentre per le famiglie povere sfratti, negazione di accesso alla mensa scolastica ai bambini di famiglie povere che non possono pagare la retta…
Anche in questa occasione, così come già con Formigoni, la Regione Lombardia fa da apripista a livello nazionale e, addirittura internazionale: ogni punto della mozione chiama a lottare contro ogni esperienza, progetto di educazione sessuale che si è cercato di introdurre  nelle scuole. Le dichiarazioni della Baldini in appoggio alla mozione sono illuminanti e richiamano immediatamente alla mente le crociate integraliste della Chiesa, che, evidentemente, ha arruolato moderni crociati tra i politici:

“La Costituzione prevede una famiglia naturale, ma ci siamo trovati a far fronte a una serie di cambiamenti in pochissimo tempo, con una semplice osservazione antropologica notiamo che oggigiorno in Italia ci sono la famiglia cattolica, la famiglia laica e quella musulmana: ciò crea confusione all’interno di questa società nella quale vivono anche i nostri figli” queste le parole del consigliere regionale Gruppo Misto Maria Teresa Baldini nella conferenza stampa sulla mozione in difesa della famiglia tradizionale promossa dalla Lega Nord e appoggiata da tutti i gruppi di maggioranza, che approderà in Consiglio il prossimo martedì. “La mia posizione è in linea con le celebri parole di Benedetto Croce: siamo tutti cattolici; per questo motivo culturale appoggio la mozione in difesa della famiglia tradizionale e spero che essa possa aprire la strada a confronti sul tema di respiro internazionale; è un argomento attuale e importante, ringrazio quindi chi ha presentato questa mozione” continua Baldini. I firmatari chiedono al Consiglio di opporsi a ogni tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la struttura della famiglia e impegnano la Giunta a individuare una data per la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale” promuovendone i valori culturali, educativi e sociali e a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa.“

“Combattiamo la familiofobia”, sintetizza il presidente del consiglio, Raffaele Cattaneo
“Non discriminare i gay né le altre minoranze, ma combattere l'ideologia gender e difendere la famiglia naturale dagli assalti che la vogliono distruggere”, riporta Il Giornale

E’ un attacco a 360° contro l’educazione sessuale nelle scuole, la lotta all’omofobia, per il sostegno della famiglia naturale attraverso le politiche familiste: insomma, contro tutto ciò che è consapevolezza, riconoscimento della dignità e dei diritti, in primis delle donne, è la violenza di voler ingabbiare le donne all’interno della famiglia in un ruolo oppressivo di eterna serva.
Ancora una volta si tratta di campagne strumentali volte a diffondere un humus, un clima ideologico, sociale oscurantista e reazionario, con al centro, come sempre la centralità della famiglia e il ruolo, in essa, delle donne.
Questo, mentre la Lombardia si conferma ancora una volta, in questi giorni, come una delle regioni con più violenze, sino ai femminicidi, in primis all’interno della famiglia.
Parafrasando uno slogan che tante volte abbiamo usato: non abbiamo una famiglia "naturale" da festeggiare, tanto per cui lottare!
Mfpr- Milano


Di seguito il testo della mozione
Premesso che:
- la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
- la “famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e come tale “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” secondo quanto sancito dall’art.16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;
- la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
- le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;
Considerato che:
- in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR, ufficio che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società che prevede l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
- nel Liceo Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
- in numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in occasione della c.d. “settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un pubblico di minori la sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da parte delle Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono pronunciate frasi come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a scene di gay che si sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;
- nella scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso quest’anno di sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa delle famiglie” per non discriminare una bambina con due madri lesbiche;
- la strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi insegnamenti;
- nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di “non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”.
- si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra l’altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
- la legge c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.
Il Consiglio Regionale della Lombardia:
- dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale; impegna la Giunta Regionale - ad individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
- a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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