29/06/14

Ci riguarda tutte/i... - cresce la solidarietà per il reintegro di Luigia e dellle altre/i lavoratrici/tori licenziati al Brico Io L'Aquila

I licenziamenti al “Brico io” di L'Aquila devono essere ritirati!
 
Le lavoratrici del Brico io di L’Aquila il 25 novembre 2013 avevano partecipato allo sciopero delle donne, rompendo anche il clima di silenzio e subordinazione che ha accompagnato una riorganizzazione del lavoro fatta di più sfruttamento e che poi ha preparato i 4 licenziamenti di oggi, fra cui quello della lavoratrice, Luigia De Biasi, dello Slai cobas sc e del Movimento femminista proletario rivoluzionario, che quello sciopero aveva promosso.
Licenziamento è anche violenza, vuol dire tornare a casa, vuol dire peggiori condizioni di lavoro per chi resta, vuol dire che domani potrebbe toccare ad altre lavoratrici!
Questo avviene in una città come L’Aquila, dove invece di ricostruire si continua a distruggere anche i pochi posti di lavoro e a far pagare la crisi non ai responsabili, ai padroni assassini che se la”ridono”, ma a chi di questa crisi non ha colpa.
Per questo noi CHIEDIAMO CHE LUIGIA E GLI ALTRI TORNINO SUBITO AL LAVORO.

Per sottoscrivere l’appello, pubblicato anche sul sito http://scioperodelledonne.wordpress.com/ e su FB, scrivere a sommosprol@gmail.com, indicando nome, cognome, città ed eventuale occupazione. In caso di gruppi o collettivi indicare semplicemente la denominazione del gruppo e la città se non si tratta di una rete nazionale.

Hanno fin'ora aderito:
  1. Fiorella Onofri, insegnante (AQ)
  2. Lavoratrici e disoccupate dello Slai Cobas per il sindacato di classe (Taranto)
  3. Maria Grazia Campari, avvocata del lavoro (Firenze)
  4. Lavoratrici SLAI Cobas per il sindacato di classe-Policlinico (PA)
  5. movimento femminista proletario rivoluzionario
  6. COLLETTIVO STELLA LA ROSSA di Bologna
  7. Catia Tebaldi, pensionata (Bologna)
  8. Daria, impiegata (Roma) del MFLA di Radio Onda Rossa
  9. Lucila Garcia (Lucca)
  10. Layla Buzzi, maestra precaria (MO)
  11. Precarie e Precari Coop Sociali dello Slai Cobas per il sindacato di classe (PA)
  12. Massimo D’Ascenzo, insegnante (AQ)
  13. Flavia Mapelli, impiegata (Bergamo)
  14. Maria Buriani (Ferrara)
  15. Adele Zulli, operaia (AQ)
  16. Lorenzo Semeraro - operaio slai cobas sc dell'Ilva di Taranto
  17. Stefania Ianni, commerciante (AQ)
  18. Francesca Cucchiella, commerciante (AQ)
  19. Elisa Cucchiella, dipendente (AQ)
  20. Domenica Sciortino- lavoratrice SLAI Cobas s.c. presso il Policlinico di Palermo
  21. Daniela Pelliccione, lavoratrice dipendente (AQ)
  22. Maria Grazia Negrini- Bologna- Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza della città
  23. Maria Lupi- insegnante, femminista- Torino
  24. Anna Gaudiano, educatrice (BO)
  25. Coordinamento provinciale della flmu/cub di Bergamo
  26. Sarina Aletta - (Attrice, scrittrice.) - Roma
  27. Raffaella Del Deo - Disoccupata - Cuggiono (Mi)
  28. Alex Alesi, operaio, Milano
  29. Ciaccheri Angela Maria impiegata dell' Azienda ospedaliera-universitaria Careggi di Firenze (iscritta Cobas)
  30. Collettivo femminista “sommosse” (Perugia)
  31. Casilli Giuseppina - Collaboratore amministrativo - comune di Palermo
  32. Daniela Amadesi, Roma disoccupata
  33. Lavoratori Autorganizzati Mef
  34. Assunta Di Giovanni Castel del Giudice (Isernia)
  35. Rachele Pesaresi Manziana (Roma)
  36. Casadei Silvia Alfonsine (Ravenna)
  37. Roberta Pompili - università Perugia
  38. Cangelosi Marco, studente,(PA)
  39. Collettivo Universitario Rivoluzionario
  40. Stefano Ghio - operatore dell'informazione
  41. Tino Achilli - Università Voghera
  42. Sabina Russo, Operatrice Sociale Palermo
  43. Andrea Tranchina - Lavoratore Commercio in Mobilità - Palermo
  44. Filippo Anastasi, Assistente tecnico (ATA) Palermo
  45. Fausta Fabri, Docente Palermo
  46. Paola Anello, Assistente Amministrativa (ATA) Palermo
  47. Fiorenza Addivinola rsu Filcams Bologna
  48. Nicoletta Frabboni Cobas Bologna
  49. Samanta Di Persio (AQ)
  50. Donatella Anello lavoratrice ATA della scuola (Ass.te Amm.vo), delegata dello Slai Cobas per il s.c. Palermo
  51. Concetta Musio, disoccupata, Taranto
  52. Carmen Berta, operaia Pechino Express
  53. Stefano Giuntini, pubblico dipendente (Viareggio)
  54. Allegra Mercuri (MI)
  55. Barbara Bartocci, operatrice sociale precaria (PG)
  56. Daniele Felicetti, informatico precario (PG)
  57. Caterina Balestra, disoccupata  (TA)
  58. Pasquale Capriulo, disoccupato  (TA)
  59. Salvatore Nodelli, operaio Pasquinelli  (TA)
  60. Cira Basile, operaia Pasquinelli (TA)
  61. Mary Acclavio, operaia L’Ancora (TA)
  62. Tiziana Acclavio, operaia L’Ancora (TA)
  63. Isa Laviola, disoccupata (TA)
  64. Palatrasio Ernesto, giornalista (TA)
  65. Francesco Lomagistro, informatico (TA)
  66. Raffaella Loperfido, operaia ditta Pasquinelli, (TA)
  67. Margherita Calderazzi, ispettrice lavoro (TA)
  68. Fiorella Masci, operaia ditta Dussmann (TA)
  69. Chiara Di Bello, disoccupata (TA)
  70. Francesco Tagliente, disoccupato (TA)
  71. Francesco Balestra, operaio ditta L’Ancora (TA)
  72. Angelo Di Pietro, disoccupato (TA)
  73. Arnaldo Axo, disoccupato (TA)
  74. Ivan Malecore, disoccupato (TA)
  75. Vincenza Cavaliere, operaia ditta THESIS (TA)
  76. Daniela Danese, operaia THESIS (TA)
  77. Lucia Briganti, operaia THESIS (TA)
  78. Giuseppe Nolito, operaio ditta L’ANCORA (TA)
  79. Gaetano Malecore, operaio L’ANCORA (TA)
  80. Donatella Lupoli, disoccupata (TA)
  81. Nadia Schavecher (Segreteria regionale PdCI Lombardia)
  82. Circolo ARCI Madonna Alta (PG)
  83. Gionata Baldaccini, disoccupato, Foligno (PG)
  84. Cocuzza Felicia, Ass.te tecnico scuola IPSSAR Cascino di Palermo
  85. Sciortino Rosario, Ass.te tecnico Palermo
  86. Di Franco Giuseppina, Ass.te tecnico Palermo
  87. Fasullo Biagia, Ass.te tecnico Palermo
  88. Chiofalo Rosalia, Ass.te tecnico Palermo
  89. Bonomo Concetta, Collaboratrice Scolastica Palermo
  90. Truden Giuseppa, Ass.te tecnico Palermo
  91. Anna Ranzanici, Ospedaliera iscritta Usi Sanità Milano
  92. Todaro Edoardo (RSU / RLS cobas poste firenze 9)
  93. Unione Sindacale Italiana (U.S.I.) Nazionale
  94. Antonella Fierro, impiegata postale (MI)
  95. Elisabetta Pellò, ATA (MI)
  96. Maria Santoro, disoccupata (MI)
  97. Giovanna Milazzo, insegnante (MI)
  98. Marco Testoni, Università degli Studi di Perugia
  99. Antonio Epicoco, Università degli Studi di Perugia
  100. BellaQueer Perugia
  101. Yvonne Betzi, Pesaro
  102. Daniela Tranchina, traduttrice freelance, Grugnasco
  103. Paoletta Brunelli, Roma
  104. Varetto Luca, Ravenna
  105. Maria Concetta Romeo - Università Palermo
  106. Fabiana De Carli, agente di viaggi, Roma
  107. Sabrina Deiana, Università Falconara Marittima
  108. Di Giovanni Maria Grazia, Collaboratrice scolastica (ATA) Palermo
  109. Atria Gaetana, docente (Palermo)
  110. Ugo Giuseppe McAriot, architetto Palermo
  111. Antonella Pantano, Disoccupata, Palermo
  112. Sabina Denise Lo Porto, studentessa universitaria Palermo
  113. Francesca Mancini, studentessa universitaria Palermo
  114. Daniela Iuliani, artista e studentessa Palermo
  115. Lucio Siena - Lavoratore autonomo, Perugia.
  116. Ruvolo Enza, precaria coop sociale Palermo
  117. Tarantello Gargano Grazia, precaria coop sociale Palermo
  118. Pellicane Egle, precaria coop sociale Palermo
  119. Tinervia Giuseppina, precaria coop sociale Palermo
  120. Cortina Gisetta, precaria coop sociale Palermo
  121. Virzì Silvia, precaria coop sociale Palermo
  122. Ingrassia Maria Carmelina, precaria coop sociale Palermo
  123. Giorgia Geraci, precaria coop sociale (PA)
  124. Russo Maria, precaria coop sociale Palermo
  125. Costantino Alessandra, precaria coop sociale Palermo
  126. Nicosia Rita, precaria coop sociale Palermo
  127. Daniela Palazzo, precaria coop sociale Palermo
  128. Marcella Raiola, insegnante precaria di Lettere classiche e membro del Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola pubblica, Napoli
  129. Alessandra Magrini - attrice Contro - Roma
  130. Ernesto Cosimo D'Arienzo, operaio precario (Lecce)
  131. Giuseppe Badalamenti, operaio Fiat Termini Imerese
  132. Vincenzo La Porta, operaio Fiat Termini Imerese
  133. Emanuele Venezia, studente e precario Palermo
  134. Noto Marco, studente universitario Palermo
  135. Agostino Comella - operatore sociale precario - delegato Slai Cobas s.c. Palermo
  136. Michele Ramaz, Università di Perugia
  137. Coordinamento Nazionale No Austerity
  138. Fabiana Stefanoni - precaria della scuola - Modena
  139. Manuela Ausilio, Ricercatrice precaria/ Filosofia Pratica, Facilitatrice in “Philosophy for Children” – Roma

Solidarietà alle lavoratrici/ori licenziat@ al Brico Io dal Coordinamento nazionale No Austerity

Solidarietà alle lavoratrici della Brico Aleandri!

Le donne lavoratrici, in tempo di “pace” e profitti per il capitalismo, subiscono tutti i giorni, comunque, la doppia oppressione, di genere e di classe.

Nel momento in cui il capitalismo è in crisi e colpisce con maggior violenza la classe lavoratrice, le donne, insieme agli immigrati, sono le prime ad essere colpite e ricacciate con maggior determinazione dentro le mura domestiche, a svolgere il ruolo di cura ad anziani e bambini, al posto di uno stato sociale (sanità e scuola) tagliato e privatizzato.

Le compagne ed i compagni del Coordinamento No Austerity esprimono la propria vicinanza e solidarietà militante alle lavoratrici licenziate della Brico Aleandri (L'Aquila). Ci uniamo alla lotta per contrastare i licenziamenti e ci attiviamo da subito per contribuire a diffondere la denuncia su quanto sta accadendo: licenziamenti punitivi nei confronti di donne, come Luigia De Blasi (Rsa Slai Cobas), che si sono sottratte al ruolo in cui da secoli si vuole emarginare la donna e che hanno dimostrato coraggio, intelligenza e altruismo esponendosi in prima persona nel posto di lavoro e organizzando le giuste proteste che hanno visto nella giornata del 25 novembre 2013 uno dei momenti più significativi.

Non permetteremo che questo ennesimo attacco alle donne lavoratrici in lotta passi sotto silenzio!

Le compagne e i compagni del Coordinamento No Austerity
giugno 2014

Solidarietà alle operaie del Brico Io da un'insegnante precaria del Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola pubblica

No ai licenziamenti: aderisco!

Anche nella Scuola la ritorsione padronale è sempre più sdoganata come “normativa” e “dovuta”! Chi boicotta gli stolidi quiz  INVALSI da far fare agli studenti, imposti da TREELLE e dalla FONDAZIONE AGNELLI, per esempio, viene sistematicamente intimidita/o e mobbizzata/o…
Due care compagne e colleghe docenti, anch’esse precarie come la sottoscritta (che lo è da 13 anni!) sono venute per la prima volta dall’Aquila, il 17 giugno scorso, a Roma, per il presidio di lotta contro la precarietà istituzionalizzata e teorizzata con subdola impudenza…
Esprimo dunque la mia solidarietà alle sorelle licenziate, insieme al mio più profondo disgusto per queste puerili e datate modalità di neutralizzazione del dissenso, che rivelano paura del confronto e della libertà.
Aderisco alla petizione promossa allo scopo di ottenere il reintegro delle lavoratrici licenziate dal BRICO, con chiaro intento “dissuasivo” e “punitivo”.

MARCELLA RAIOLA, Napoli
(insegnante precaria di Lettere classiche e membro del Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola pubblica).

Contro i licenziamenti nell'azienda dello sciopero delle donne, solidarietà da USI nazionale

SOLIDARIETA' DA USI NAZIONALE PER LICENZIAMENTI DI LAVORATRICI ALLA BRICO A L'AQUILA, SOLIDARIETA' E VICINANZA A LUIGIA DE BLASI, delegata Slai Cobas s.c. licenziata...SOSTENIAMO LE REINTEGRAZIONI DI CHI LOTTA PER I DIRITTI DI TUTTE E TUTTI

 La segreteria generale nazionale e l'esecutivo nazionale dell'Unione Sindacale Italiana USI,

esprimono la loro solidarietà e la vicinanza a coloro che stanno contrastando gli ennesimi licenziamenti di donne che lottano per i diritti di tutti e tutte e per condizioni di lavoro e di vita migliori di quelle nelle quali si sopravvive attualmente, come è avvenuto anche alla Brico a L'Aquila, tra le licenziate anche la compagna e delegata sindacale dello Slai Cobas per il sindacato di classe, Lugia De Blasi, da sempre attiva sul lavoro e sui territori, per le mobilitazioni sui diritti delle donne e delle lavoratrici, alla quale chiediamo di trasmettere la nostra vicinanza e sostegno, l'abbiamo avuta compagna di lotte sulla sicurezza sul lavoro e anche tra le più attive nello "sciopero delle donne" del 25 novembre 2013.

Sosteniamo le iniziative per  ottenere la loro reintegrazione o per lo meno le condizioni di tutela e salvaguardia occupazionale per tutte le lavoratrici licenziate per motivi "economici", che in pratica è un modo di toglirsi di mezzo lavoratrici e operaie combattive e sindacalizzate, con il pretesto della "crisi".

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Un saluto


per la segreteria generale nazionale della Confederazione USI Unione Sindacale Italiana - inoltra Roberto Martelli e mail usiait1@virgilio.it

28/06/14

Continua la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori licenziati nell'azienda dello sciopero delle donne, con raccolta firme in varie città e posti di lavoro.

Il Centro del 27.06.2014
Rassegna stampa, appello e firme aggiornate:



I licenziamenti al “Brico io” di L'Aquila devono essere ritirati!

Le lavoratrici del Brico io di L’Aquila il 25 novembre 2013 avevano partecipato allo sciopero delle donne, rompendo anche il clima di silenzio e subordinazione che ha accompagnato una riorganizzazione del lavoro fatta di più sfruttamento e che poi ha preparato i 4 licenziamenti di oggi, fra cui quello della lavoratrice, Luigia De Biasi, dello Slai cobas sc e del Movimento femminista proletario rivoluzionario, che quello sciopero aveva promosso.
Licenziamento è anche violenza, vuol dire tornare a casa, vuol dire peggiori condizioni di lavoro per chi resta, vuol dire che domani potrebbe toccare ad altre lavoratrici!
Questo avviene in una città come L’Aquila, dove invece di ricostruire si continua a distruggere anche i pochi posti di lavoro e a far pagare la crisi non ai responsabili, ai padroni assassini che se la”ridono”, ma a chi di questa crisi non ha colpa.
Per questo noi CHIEDIAMO CHE LUIGIA E GLI ALTRI TORNINO SUBITO AL LAVORO.

Su questo appello, pubblicato anche sul sito http://scioperodelledonne.wordpress.com/ e su FB è stata avviata una raccolta di firme, ecco le prime:

Fiorella Onofri, insegnante (AQ)
Lavoratrici e disoccupate dello Slai Cobas per il sindacato di classe (Taranto)
Maria Grazia Campari, avvocata del lavoro (Firenze)
Lavoratrici SLAI Cobas per il sindacato di classe-Policlinico (PA)
movimento femminista proletario rivoluzionario
COLLETTIVO STELLA LA ROSSA di Bologna
Catia Tebaldi, pensionata (Bologna)
Daria, impiegata (Roma) del MFLA di Radio Onda Rossa
Lucila Garcia (Lucca)
Layla Buzzi, maestra precaria (MO)
Precarie e Precari Coop Sociali dello Slai Cobas per il sindacato di classe (PA)
Massimo D’Ascenzo, insegnante (AQ)
Flavia Mapelli, impiegata (Bergamo)
Maria Buriani (Ferrara)
Adele Zulli, operaia (AQ)
Lorenzo Semeraro - operaio slai cobas sc dell'Ilva di Taranto
Stefania Ianni, commerciante (AQ)
Francesca Cucchiella, commerciante (AQ)
Elisa Cucchiella, dipendente (AQ)
Domenica Sciortino- lavoratrice SLAI Cobas s.c. presso il Policlinico di Palermo
Daniela Pelliccione, lavoratrice dipendente (AQ)
Maria Grazia Negrini- Bologna- Tavola delle donne sulla violenza e sulla sicurezza della città
Maria Lupi- insegnante, femminista- Torino
Anna Gaudiano, educatrice (BO)
Coordinamento provinciale della flmu/cub di Bergamo
Sarina Aletta - (Attrice, scrittrice.) - Roma
Raffaella Del Deo - Disoccupata - Cuggiono (Mi)
Alex Alesi, operaio, Milano
Ciaccheri Angela Maria impiegata dell' Azienda ospedaliera-universitaria Careggi di Firenze (iscritta Cobas)
Collettivo femminista “sommosse” (Perugia)
Casilli Giuseppina - Collaboratore amministrativo - comune di Palermo
Daniela Amadesi, Roma disoccupata
Lavoratori Autorganizzati Mef
Assunta Di Giovanni Castel del Giudice (Isernia)
Rachele Pesaresi Manziana (Roma)
Casadei Silvia Alfonsine (Ravenna)
Roberta Pompili - università Perugia
Cangelosi Marco, studente,(PA)
Collettivo Universitario Rivoluzionario
Stefano Ghio - operatore dell'informazione
Tino Achilli - Università Voghera
Sabina Russo, Operatrice Sociale Palermo
Andrea Tranchina - Lavoratore Commercio in Mobilità - Palermo
Filippo Anastasi, Assistente tecnico (ATA) Palermo
Fausta Fabri, Docente Palermo
Paola Anello, Assistente Amministrativa (ATA) Palermo
Fiorenza Addivinola rsu Filcams Bologna
Nicoletta Frabboni Cobas Bologna
Samanta Di Persio (AQ)
Donatella Anello lavoratrice ATA della scuola (Ass.te Amm.vo), delegata dello Slai Cobas per il s.c. Palermo
Concetta Musio, disoccupata, Taranto
Giorgia Geraci, lavoratrice scolastica (PA)
Carmen Berta, operaia Pechino Express
Stefano Giuntini, pubblico dipendente (Viareggio)
Allegra Mercuri (MI)
Barbara Bartocci, operatrice sociale precaria (PG)
Daniele Felicetti, informatico precario (PG)
Caterina Balestra, disoccupata  (TA)
Pasquale Capriulo, disoccupato  (TA)
Salvatore Nodelli, operaio Pasquinelli  (TA)
Cira Basile, operaia Pasquinelli (TA)
Mary Acclavio, operaia L’Ancora (TA)
Tiziana Acclavio, operaia L’Ancora (TA)
Isa Laviola, disoccupata (TA)
Palatrasio Ernesto, giornalista (TA)
Francesco Lomagistro, informatico (TA)
Raffaella Loperfido, operaia ditta Pasquinelli, (TA)
Margherita Calderazzi, ispettrice lavoro (TA)
Fiorella Masci, operaia ditta Dussmann (TA)
Chiara Di Bello, disoccupata (TA)
Francesco Tagliente, disoccupato (TA)
Francesco Balestra, operaio ditta L’Ancora (TA)
Angelo Di Pietro, disoccupato (TA)
Arnaldo Axo, disoccupato (TA)
Ivan Malecore, disoccupato (TA)
Vincenza Cavaliere, operaia ditta THESIS (TA)
Daniela Danese, operaia THESIS (TA)
Lucia Briganti, operaia THESIS (TA)
Giuseppe Nolito, operaio ditta L’ANCORA (TA)
Gaetano Malecore, operaio L’ANCORA (TA)
Donatella Lupoli, disoccupata (TA)
Nadia Schavecher (Segreteria regionale PdCI Lombardia)
Circolo ARCI Madonna Alta (PG)
Gionata Baldaccini, disoccupato, Foligno (PG)


Per sottoscrivere l’appello scrivere a sommosprol@gmail.com, indicando nome e cognome, città ed eventuale occupazione. In caso di gruppi o collettivi indicare semplicemente la denominazione del gruppo e la città se non si tratta di una rete nazionale

Alcuni degli ultimi messaggi di solidarietà pervenuti:

- Solidarietà per la compagna licenziata, in questo clima post-fascista siamo tutti nelle stesse condizioni precarie, proprio come promise l’allora ministro Fornero: “Dimenticate il posto fisso”.
Solo uniti si ottengono risultati tangibili, e la Storia è qui a dimostrarlo. Renzi è solo l’ultimo di una interminabile serie di massoni che hanno governato questo stupendo ed immenso Paese pieno di meraviglia, non possiamo più permettere questo sfruttamento delle masse popolari da parte di illegittimati.
Lorenzo Semeraro – operaio slai cobas sc dell’Ilva di Taranto
- Il coordinamento provinciale della flmu/cub di bergamo aderisce all'appello in solidarietà a luigia e agli altri lavoratori licenziati.
utilizzando il materiale da voi pubblicato stiamo realizzando una raccolta di firme nella fabbrica metalmeccanica N&W dove lo sciopero delle donne del 25 novembre 2013 aveva conquistato molte adesioni.
per la flmu bg
sergio caprini


26/06/14

LE MORTI NON HANNO LO STESSO VALORE


Napoli. Per la morte di Ciro Esposito De Magistris proclama il "Lutto cittadino".
In mattinata De Magistris ha poi convocato una conferenza stampa. "Napoli è profondamente colpita - dice il sindaco -  Quella di Ciro Esposito è una vicenda triste e drammatica, ho il ricordo di questo ragazzo stampato nella mia mente da stamattina all'alba".
A Scampia è allestita la camera ardente nell'auditorium di viale della Resistenza, mentre i funerali verranno celebrati nella chiesa evangelica di piazza Grandi Eventi.

Per Maria, operaia della Fiat di Pomigliano, per gli altri operai "suicidati"/assassinati da padron Marchionne e dallo Stato dei padroni, non c'è stato alcun funerale di Stato, nè camera ardente.
C'è stato invece oggi il licenziamento di 5 operai che hanno accolto Marchionne con una performance di denuncia per i loro compagni morti...

CONTRO IL FEMMINICIDIO RIBELLIONE DELLE DONNE

Questo pomeriggio con una grossa partecipazione popolare si sono tenuti al suo paese, Lizzano i funerali di Fiorenza De Luca, la 28enne uccisa il 20 giugno scorso nel suo appartamento di Grottaglie dal suo compagno, Beniamino Ligorio, di 34 anni, finito in carcere con l'accusa di omicidio.
Questo è l'ennesimo femminicidio Fiorenza De Luca uccisa con un colpo di pistola in faccia era incinta da un mese e aveva altri due bambini . Il verme che l' ha uccisa Beniamino Ligorio di 33 anni ha dichiarato che gli è partito un colpo accidentalmente
Come al solito si parla del movente “passionale” della gelosia per giustificare gli assassini, ma gli uomini che odiano le donne non hanno nessuna giustificazione!

Odiano perdere il loro potere sulle loro compagne, mogli, figlie odiano perderne il possesso, le donne sono solo oggetti di proprietà e quando si ribellano o sono di ostacolo alla loro libertà (vedi il caso del triplice omicidio di Carlo Lisi che ha ucciso moglie e due figli per tornare “libero”, devono essere uccise dal "loro padrone".

Questa società fascista sessista genera e continuerà a generare femminicidi, che sono la punta di iceberg della concezione che le donne non hanno diritto all’autodeterminazione, non hanno diritto al lavoro, all’indipendenza economica, alla libertà sessuale, che debbano stare in casa a fungere da ammortizzatori sociali, pagare doppiamente la crisi, fare da paracadute alle frustrazioni dei propri mariti - oppresse, stuprate, molestate e uccise.
Ma tutto questo finirà solo tutte le donne si ribelleranno a questa condizione di inferiorità e subordinazione si uniranno nella lotta rivoluzionaria per rompere le doppie catene e tutte le catene di questo marcio sistema borghese.

Fiorella Masci mfpr Taranto

Puglia: lavoro e case alle donne vittime di violenza

"Lavoro e alloggio alle donne vittime di violenza in Puglia" - Bene. Questo è frutto anche della nostra battaglia, e ora vogliamo atti concreti 

"...l’ultimo atto del lavoro della neoeletta parlamentare europea Elena Gentile: la legge con la quale la Regione intende contrastare e prevenire la violenza di genere... Obiettivo della legge, finanziata con 900mila euro, è rafforzare le rete dei servizi territoriali e l’impegno della Regione nell’offrire alle vittime la possibilità di una occupazione professionale e di ottenere alloggi popolari..."


Questa è stata una delle richieste che le lavoratrici, le disoccupate del Movimento femminista Proletario Rivoluzionario hanno posto nella piattaforma durante lo sciopero delle donne del 25 novembre, e che hanno chiesto con forza alla Regione e alle Istituzioni locali anche nei mesi successivi con incontri e iniziative - in particolare l'8 marzo, ma anche con altre iniziative di lotta soprattutto delle Disoccupate Organizzate, tra cui vi sono tante donne, spesso con figli, in condizione di sfratto o già senza casa.

La violenza sessuale e i femminicidi sono strettamente intrecciati alla condizione di discriminazione, di oppressione, alle condizioni di vita generali di subordinazione delle donne. Per questo abbiamo portato avanti e continuiamo a farla una battaglia a 360°.

Ora vogliamo che questa legge non resti lettera morta, che si trasformi subito in azioni concrete, e che si estenda a tutte le donne sole, o capifamiglia.

Le lavoratrici e disoccupate del MFPR di Taranto

25/06/14

Onore a Bianca la rossa

L’ultima battaglia di Bianca la rossa. È mancata Bianca Guidetti Serra

Bianca Guidetti Serra (da contropiano)


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Ci stringiamo tutti alla famiglia di Bianca e ai compagni di mille lotte che l'hanno conosciuta e apprezzata, per l'affetto che metteva in ogni suo rapporto umano, per il rispetto immenso con cui sapeva avvicinarsi anche a chi la pensava in modo diverso.
Bianca Guidetti Serra è stata un esempio vivente di come si vive da comunista dntro una serie di stagioni sempre diverse, spesso durissime, senza mai eprdere né la bussola né la fiducia nel cambiamento.
Come avvocato, non possiamo che indicarla ad esempio di cosa sia il "garantismo", termine insozzato negli ultimi venti anni da berlusconiani d'ogni risma e "creativi" del giornalismo presunto progressista.
Garantismo come affermazione dei valori costituzionali, difesa dei più deboli (e gli imputati che lei ha assistito non sono mai stati di quelli col libretto degli assegni sempre a disposizione), rispetto delle persone prima ancora che delle regole, contro ogni "sospensione del diritto" in nome dell'"efficacia" della repressione.
Qui di seguito riportiamo il commosso saluto che a lei, torinese e "valsusina naturale", ha rivolto il TgValSusa.
*****
Bianca (la seconda da sinistra), di fianco al futuro marito, Alberto Salmoni (il primo a sinistra). Con Primo Levi in pantaloni scuri.
Stamane Torino ha perso una grande donna, figura centrale della giustizia e della politica per molti anni. A darne notizia il figlio Fabrizio Salmoni.
Bianca Guidetti Serra è stata l'avvocata dei deboli, delle minoranze, degli sfruttati, ha difeso operai, studenti, e minorenni che hanno subito abusi, ha lavorato per ottenere leggi moderne sull'adozione. È mancata stamane, alle 8,30, dopo lunga malattia a 95 anni nella sua casa di Torino che era stata anche il suo studio legale. Lo comunica il figlio Fabrizio Salmoni con la moglie Cecilia e la figlia Loretta Lisa.
Al di là delle sue brevi esperienze istituzionali (deputata indipendente per Democrazia Proletaria 1987-90*; consigliere comunale indipendente con Dp 1985-87; poi ancora con il Pds 1990-99), Bianca è stata una grande avvocata anche quando si è trattato di confrontarsi con i poteri forti: fu parte civile con i sindacati contro la Fiat per le schedature illegali dei dipendenti (unica, storica condanna penale della Fiat); fu difensore del Direttore del giornale Lotta continua Pio Baldelli contro il commissario Calabresi e fu parte civile nel processo contro i Frati Celestini di Prato, imputati di maltrattamenti nei confronti dei bambini a loro affidati. La ricordiamo anche per altri processi storici (banda Cavallero, banda XXII Ottobre, Brigate Rosse, Ipca di Ciriè, Eternit di Casale Monferrato) ma la gente la ricorderà soprattutto per la miriade di processi in difesa di militanti politici degli anni Sessanta-Settanta.
All’avvocatura era approdata nel 1947, dopo la Resistenza che l’aveva vista staffetta partigiana in Val di Susa e in Val Chisone; impegnata ad aiutare, con Ada Gobetti amici e conoscenti ebrei, considerati di “nazionalità nemica” dalla Repubblica Sociale italiana; e ancora come organizzatrice dei Gruppi di Difesa della Donna a Torino.
Quando sui muri di Torino apparvero i primi manifesti antisemiti, Bianca – con la più giovane sorella Carla (che avrebbe poi sposato Paolo Spriano), con Alberto Salmoni (che sarebbe, in seguito, diventato suo marito) e altri giovani – si mise metodicamente a strapparli. Forse in questa determinazione (che la polizia, per fortuna dei ragazzi, considerò soltanto un atto di vandalismo) giocò l’amicizia con Primo Levi. (Anpi)
Iscritta al Pci dal 1943, ne uscì nel 1956 a seguito dei fatti d’Ungheria e si dedicò quindi completamente all’attività professionale, pur sempre nell’ambito della più ampia sinistra italiana, da indipendente: si occupa con determinazione del diritto di famiglia e della tutela dei più deboli, dei minori e dei carcerati; è presente nelle fabbriche torinesi per assistere gli operai per conto della Camera del lavoro; negli anni Settanta combatte la battaglia contro le schedature politiche degli operai alla Fiat.
Nel maggio del 2009 intervistata dal  quotidiano «La Stampa» in occasione dei suoi 90 anni, le fu chiesto quale significato ebbe il processo, che la vide protagonista come parte civile, sulle schedature scoperte dall’allora pretore Guariniello – processo che si concluse con l’assoluzione degli imputati:
Io credo che un significato l’abbia avuto: quello di non accettare un sistema iniquo senza protestare. Era una storia di abusi. Che giustificava la volontà di ribellarsi. Dopo di allora nessuno poté più pensare di trattare così gli operai. La Stampa»)
Nel 1987 si dimise da consigliere per presentarsi, sempre come indipendente nelle fila di Dp, alle elezioni per la Camera dei Deputati. In Parlamento prese parte ai lavori delle Commissioni giustizia e antimafia. Nel 1990, insieme a Medicina Democratica e all’Associazione Esposti Amianto (AEA) partecipò alla presentazione, come prima firmataria, di una proposta di legge per la messa al bando dell’amianto, approvata poi nel 1992 (“Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, Legge n. 257 del 27 marzo 1992).
Aveva smesso di esercitare nei primi anni Novanta per le prime difficoltà fisiche, poi nel 1997 il primo ictus ne aveva definitivamente interrotto l’attività.
Il suo impegno nel campo del diritto ci dice che, in coerenza con le sue scelte di sempre e con la sua indole combattiva, oggi la vedremmo certamente dare battaglia in Tribunale in difesa dei valsusini e di chiunque subisce gli abusi del Potere. Per questo, e in omaggio alla sua vita, siamo sicuri che saranno in molti a volerla andare a salutare per l’ultima volta. Si attendono nelle prossime ore informazioni più dettagliate sulle sue esequie.
La redazione di TG Vallesusa si stringe con affetto attorno all’amico e collega Fabrizio Salmoni in questo momento di dolore per la perdita della mamma Bianca.
* Diede le dimissioni da parlamentare dopo poco più di due anni per incompatibilità personale con quel tipo di lavoro
Bibliografia di Bianca Guidetti Serra:
Il paese dei celestini (con Francesco Santanera), Einaudi, Torino 1973
Compagne. Testimonianze di partecipazione politica femminile (II vol.), Einaudi, Torino 1977
Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984
Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d’Ombra 1994
Da segnalare la sua biografia autorizzata: Santina Mobiglia, Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009.
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24/06/14

Ribellatevi!

Un forte abbraccio a Stefania Corisi, vedova di Nicola Darcante (ex operaio ILVA):

Ilva, la vedova di Nicola Darcante: “Non abbandonate i vostri figli”

“Voglio iniziare con il dire che sono la vedova di Nicola Darcante, a 34 anni vedova, una parola che per me è un macigno. Sei lunghissimi mesi di sofferenza atroce, tanto è durato il calvario di Nicola, tanta sofferenza non la merita nessuno, neanche il peggiore degli uomini. Non è giusto! Voi avete il diritto di crescere i vostri figli, perché loro hanno bisogno di voi! Mio marito non potrà più farlo, lo hanno portato via dalle nostre figlie di soli 2 e 8 anni, il profitto di pochi a scapito della salute di tanti, questo ha ammazzato Nicola! Non permettete a nessuno di rubarvi il futuro! Lottate ragazzi, non pensate che tutto ciò che accade attorno a voi, in quella fabbrica, sia normale e che vada bene pur di portare a casa un misero stipendio. Nessuna cifra vale quanto vale la vostra vita e vi posso dire che quando accadono queste cose, la pensione che vi spetta è da fame. Nessuno si interesserà dei vostri figli, della loro crescita, del loro futuro, non avrete nessuna agevolazione, non vi aiuterà nessuno. Chi ti è amico o per meglio dire “finto amico” al di fuori di quella fabbrica, quando è dentro si dimentica di te, si dimentica del collega deceduto, tanto è una matricola, un codice elmec , un codice di cinque numeri 55579, questo era Nicola in quella fabbrica. Lo so che ci si trova di fronte ad un bivio, il lavoro o la salute, ma non abbiate paura di denunciare ciò che di illecito e di sbagliato c’è in quella fabbrica, se non volete farlo per voi fatelo per le vostre famiglie: ribellatevi! Avete il sacro santo diritto di far valere i vostri diritti e di tutelare le vostre famiglie, sono la cosa più importante che avete! Fatelo! Non abbandonate i vostri figli!”.
 
Stefania Corisi

23/06/14

Contro i Licenziamenti al Brico io di L'Aquila - Appello

I licenziamenti al “Brico io” di L'Aquila devono essere ritirati!

Le lavoratrici del Brico io di L’Aquila il 25 novembre 2013 avevano partecipato allo sciopero delle donne, rompendo anche il clima di silenzio e subordinazione che ha accompagnato una riorganizzazione del lavoro fatta di più sfruttamento e che poi ha preparato i 4 licenziamenti di oggi, fra cui quello della lavoratrice, Luigia De Biasi, dello Slai cobas sc e del Movimento femminista proletario rivoluzionario, che quello sciopero aveva promosso.
Licenziamento è anche violenza, vuol dire tornare a casa, vuol dire peggiori condizioni di lavoro per chi resta, vuol dire che domani potrebbe toccare ad altre lavoratrici!
Questo avviene in una città come L’Aquila, dove invece di ricostruire si continua a distruggere anche i pochi posti di lavoro e a far pagare la crisi non ai responsabili, ai padroni assassini che se la ”ridono”, ma a chi di questa crisi non ha colpa.
Per questo noi CHIEDIAMO CHE LUIGIA E GLI ALTRI TORNINO SUBITO AL LAVORO.
Rispondi a quest'appello!
scrivi a sommosprol@gmail.com
https://www.youtube.com/watch?v=SiLUBVSseqU


Seguono primi comunicati di solidarietà e adesioni:

- da parte mia e delle lavoratrici e disoccupate di Taranto un fortissimo abbraccio e... avanti: hanno sollevato una pietra che gliela dobbiamo far ricadere sui piedi!
Margherita e le altre 


- Solidarieta a Luigia e alle lavoratrici e lavoratori licenziati a Brico Aleandri di l'Aquila

LA REPRESSIONE PADRONALE AVANZA MAGGIORMENTE CONTRO LE DONNE, MA LUNGI DAL FERMARNE LA LOTTA, ESSA SCATENA ANCOR PIU’ LA RIBELLIONE!

SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO A LUIGIA E ALLE ALTRE LAVORATRICI E AI LAVORATORI, DEL “BRICO ALEANDRI” DELL’AQUILA, INGIUSTAMENTE LICENZIATI

Luigia De Biasi, RSA SLAI Cobas s.c. dell’azienda commerciale “Brico Aleandri”, nella giornata dello SCIOPERO GENERALE E NAZIONALE DELLE DONNE del 25 novembre 2013, aveva organizzato un’importante e particolare iniziativa di lotta all’interno e fuori dal negozio Brico io, appendendo striscioni e drappi rossi all’esterno del predetto locale commerciale, e cartelli rossi nei vari reparti, contro femminicidi e stupri, e per il cambiamento di tutta la vita delle donne, distribuendo, inoltre, alle clienti, i volantini contenenti la piattaforma dello sciopero.

Si è trattato di uno sciopero simbolico, come hanno affermato allora Luigia e le lavoratrici che hanno dato vita alla singolare iniziativa, ma “tinto di rosso, come il sangue e il dolore delle donne uccise e violentate dagli uomini che odiano le donne, ma anche come il colore della passione della lotta…”

Evidentemente la cosa ha parecchio infastidito l’azienda, tanto che tra i 4 licenziamenti, già annunciati lo scorso mese di gennaio, vi è proprio quello della lavoratrice e rappresentante sindacale in oggetto, aderente al MFPR.

La cosa altrettanto grave è che non solo non vi era alcun giustificato motivo oggettivo per licenziare, ma l’amministrazione aziendale non ha voluto fare neanche ricorso agli ammortizzatori sociali previsti per legge, onde evitare di buttare in mezzo ad una strada lavoratrici e lavoratori.

Ovviamente, lo SLAI Cobas s.c. respinge con forza la vile manovra. Le lavoratrici e i lavoratori colpiti impugneranno i licenziamenti, palesemente illegittimi ed ingiusti, e lotteranno finché non saranno ritirati, così come comunicato ieri da Luigia De Biasi.

IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA, LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA!
CONTRO IL MODERNO FASCISMO PADRONALE, PIENAMENTE LEGITTIMATO DAL GOVERNO RENZI, MODERNO FASCISTA, CHE COLPISCE DOPPIAMENTE LE DONNE, SERVE ED URGE LA SOLIDARIETA’, L’UNITA’ DI CLASSE E LA MOBILITAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI, OPERAIE, PRECARIE,DISOCCUPATE, GIOVANI.

LICENZIAMO… I PADRONI E IL GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI! 
Pa, 20.06.2014
Lavoratrici SLAI Cobas s.c./Policlinico Palermo

- Esprimiamo la nostra solidarieta' e il nostro sostegno ai lavoratori e lavoratrici licenziate. Basta licenziamenti. Basta con questo governo fascista e con tutti i governi. Basta. Le proletarie/i i lavoratori le donne che lavorano nn sono e nn devono piu' essere carne da macello. Vicine a Luigia e alle altre/i.
COLLETTIVO STELLA LA ROSSA di Bologna 


- Sottoscrivo l'appello contro  i licenziamenti al BRICO e invio la mia totale solidarietà
Maria Grazia Campari Firenze


- Massima solidarietà, a Luigia e agli altri licenziati/e, non mollate! Un abbraccio f

- LE PRECARIE E I PRECARI COOP SOCIALI ADERISCONO ALL'APPELLO... IL POSTO DI
LAVORO NON SI TOCCA LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA!
SOLIDARIETA' A LUIGIA RSA DELLO SLAI COBAS S.C. E COMPAGNA DEL MFPR LICENZIATA INSIEME AD ALTRI TRE TRA LAVORATRICI E LAVORATORI DAI PADRONI DEL "BRICO IO" DI L'AQUILA


- Solidarietà per la compagna licenziata, in questo clima post-fascista siamo tutti nelle stesse condizioni precarie, proprio come promise l'allora ministro Fornero: "Dimenticate il posto fisso".
Solo uniti si ottengono risultati tangibili, e la Storia è qui a dimostrarlo. Renzi è solo l'ultimo di una interminabile serie di massoni che hanno governato questo stupendo ed immenso Paese pieno di meraviglia, non possiamo più permettere questo sfruttamento delle masse popolari da parte di illegittimati.

Lorenzo Semeraro - operaio slai cobas sc dell'Ilva di Taranto
 

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Fiorella Onofri, insegnante (AQ)
Lavoratrici e disoccupate dello Slai Cobas s. c. Taranto
Maria Grazia Campari, avvocata del lavoro (Firenze)
Lavoratrici SLAI Cobas s.c./Policlinico Palermo

movimento femminista proletario rivoluzionario
COLLETTIVO STELLA LA ROSSA di Bologna
Catia Tebaldi, pensionata (Bologna)
Daria, impiegata (Roma) del MFLA di Radio Onda Rossa
Precarie delle Coop Sociali (Palermo)
Massimo D’Ascenzo, insegnante (AQ)
Layla Buzzi (BO)
Lucila Garcia (Lucca)

Lorenzo Semeraro - operaio slai cobas sc dell'Ilva di Taranto

22/06/14

Femminicidi, violenza sessuale è questo il sistema del capitale... la ribellione e lotta delle donne non si deve fermare! Sit-in ieri pomeriggio a Palermo


Sit-in ieri pomeriggio a Palermo promosso dal Mfpr contro i femminicidi, gli stupri e la violenza contro le donne, una barbarie sociale senza fine, con una profonda rabbia mista anche al dolore nella giornata in cui si sono svolti i fenerali di Cristina e dei suoi piccoli figli uccisi in modo feroce dal marito e padre che si voleva liberare di loro per riottenere la sua "libertà".







Un sit-in a cui hanno risposto diverse donne partecipando attivamente nella denuncia,  nel diffondere i volantini, nel parlare con la gente in una piazzetta molto frequentata.









IN NOME DI TUTTE LE DONNE UCCISE, STUPRATE, OFFESE SI E' RIBADITA LA NECESSITA' NON SOLO DELLA DENUNCIA MA ANCHE E SOPRATTUTTO DELLA LOTTA CHE NOI DONNE, LA MAGGIORANZA DELLE DONNE, DOBBIAMO METTERE IN CAMPO.

Porre la questione della violenza e dei femminicidi solo come questione culturale senza guardare alla natura sistemica di essi non basta, così come errato è pensare che la soluzione sia unicamente  l'aumento delle misure repressive, lo dimostra la realtà di tante donne le cui denunce sono rimaste in moti casi non risolutive o che non hanno ricevuto dalla magistratura di questo Stato vera giustizia, così come ha raccontato con molta sofferenza ieri in piazza una giovane donna vittima di un marito violento.

Serve una lotta diretta delle donne contro e fuori il sistema, vera causa delle uccisioni delle donne senza delegare alle istituzioni e alla politica, una lotta in cui le donne siano protagoniste e  prendano in mano la lotta, la impugnino direttamente contro quelle stesse istituzioni, mass media, società  che sono la causa e non la soluzione di violenza e femminicidi e di tutta la condizione generale di oppressione delle donne



Il 25 novembre 2013, è stato ricordato con forza, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne si è svolto LO SCIOPERO DELLE DONNE, un evento storico nel nostro paese, che aveva come primo punto di lotta la questione dei femminicidi e della violenza e che ha visto la partecipazione di migliaia di donne, lavoratrici, giovani, questo sciopero  è stato una tappa importante del percorso che le donne necessariamente sono chiamate a fare di doppia lotta in funzione di un vero cambiamento sociale.



Le uccisioni delle donne, gli stupri, la violenza sulla donne sono una barbarie sociale a cui non ci si deve "abituare" nè nel nostro paese nè nel mondo intero, tantissime donne nel mondo lottano perchè questo non accada!





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http://livesicilia.it/2014/06/21/donne-contro-il-femminicidio-non-ci-si-abitui-alle-violenze_507151/

http://ilquotidianodipalermo.wordpress.com/2014/06/21/mai-piu-femminicidi-il-grido-del-movimento-femminista-proletario-nel-sit-in-di-protesta-oggi-a-palermo/

FEMMINCIDI, STUPRI, VIOLENZA SULLE DONNE
NON CI SI PUO' E NON CI SI DEVE "ABITUARE"
A QUESTA BARBARIE SOCIALE!

Continua la mattanza delle donne, in questi ultimi giorni altre tre donne sono state uccise dalla ferocia degli uomini che odiano le donne, mariti, compagni, conviventi che uccidono all'interno della famiglia divenuta vero e proprio luogo di morte per tante donne uccise, sgozzate, massacrate, fatte a pezzi, cosparse di benzina e bruciate ancora in vita con un odio terribile che questi uomini assassini scagliano contro le “loro” donne considerate un possesso, oggetti su cui avere la proprietà unica, da uccidere se le mogli, compagne... decidono di rompere il rapporto familiare ma da uccidere anche se l'uomo vuole disfarsene per riottenere “la libertà” , così come successo con Cristina di Pavia, uccisa dal marito perchè la voleva lasciare, tagliandole la gola ma non è bastato! ha ucciso anche i due figlioletti, il più piccolo di appena 20 mesi!

Femminicidi, mattanze compiute all'interno della “sacra” famiglia, una famiglia che è il puntello di questa società, la cellula base di un sistema barbaro e marcio fin dalle radici, fondato sull'oppressione e sullo sfruttamento e che con la crisi mostra sempre più il suo vero volto, di barbarie e di orrore, di morte.
Tutte queste donne e bambini uccisi gridano che questo sistema è irriformabile e deve essere sradicato.

Come donne dobbiamo dobbiamo dare vita ad una lotta dura con la nostra rabbia e la nostra ribellione contro questa società che produce ed è la madre di tutte le violenze contro le donne.

Siamo al fianco delle donne che hanno subito e subiscono violenza e portiamo nel cuore tutte le donne uccise.
Noi diamo voce a CARMELA di Taranto, uccisa prima dagli uomini che l'hanno violentata ad appena 13 anni e poi dallo Stato/istituzioni che invece di aiutarla l'hanno colpevolizzata, strappata alla famiglia e rinchiusa in una casa famiglia dove veniva imbottita di psicofarmaci.
A CRISTINA E I SUOI FIGLI uccisi per mano di un marito “serio e onesto discreto e preciso” che voleva solo disfarsi della donna che aveva vicino
 A CARMELA PETRUCCI uccisa per mano del fidanzato della sorella
A FLORIANA UCCISA DAL "fidanzatino" 15 enne bruciata viva … e a tutte le altre donne uccise, violentate, offese...

PERCHE' NESSUNA DONNA E' PROPRIETA' DI UN UOMO,   perche nessun uomo si deve sentire libero di disfarsi di  una  donna perchè considerata una proprietà

PERCHE' TUTTO QUESTO NON DIVENTI UN'ABITUDINE, UNA NORMALITA'!

PERCHE'  OGNI VOLTA CHE VIENE COLPITA UNA DONNA TUTTE  DOBBIAMO SENTIRCI FERITE A MORTE NEL CORPO E NELLA MENTE 1 PERCHE'  PER OGNI DONNA STUPRATA UCCISA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA

PERCHE' QUESTA SOCETA' PUTRIDA LURIDA E MARCIA  DOBBIAMO RIVOLTARE SENZA DELEGARE A GOVERNI E ISTITUZIONI CHE CON LE LORO POLITICHE DI ATTACCO AI DIRITTI ANCHE PIU' BASILARI, SESSISTE E REAZIONARIE, CI UCCIDONO OGNI GIORNO

Facciamo sentire forte la nostra rabbia e la nostra ribellione, ORGANIZZIAMOCI NELLA LOTTA

FEMMINICIDI, STUPRI, VIOLENZA SESSUALE QUESTO E' IL SISTEMA DEL CAPITALE!
RIBELLARSI E LOTTARE DOPPIAMENTE CONTRO QUESTA SOCIETA' CHE PRODUCE I FEMMINICIDI , LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E' GIUSTO E NECESSARIO

movimento femminista proletario rivoluzionario