02/02/14

DALLA SPAGNA ALL'ITALIA: IL DIRITTO D'ABORTO NON SI TOCCA! Iniziative in tante città

DALLA SPAGNA ALL'ITALIA: IL DIRITTO D'ABORTO NON SI TOCCA!

In Spagna - migliaia in piazza a Madrid per difendere il diritto d'aborto

CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE DEL GOVERNO RAJOY

"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e promotore del progetto di legge. 
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/protesta-spagna-legge-restrittiva-italia-cortei-b7bc4ff2-8e0a-4fd2-8c17-afb6f0dd3cb0.html#sthash.SGJBkPJ9.dpuf






MONDO

CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE DEL GOVERNO RAJOY

"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e
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"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e
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"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e
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CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE DEL GOVERNO RAJOY

"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e
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 IN ITALIA

CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE DEL GOVERNO RAJOY

"Decido io", a Madrid in migliaia in piazza per il diritto all'aborto

I manifestanti hanno consegnato al Congresso dei Deputati un documento in cui criticano la proposta e ne chiedono il ritiro. Proteste e cortei anche in Italia e in Europa davanti alle sedi delle ambasciate di Spagna





Sono arrivate in auto, in treno, in pullman, da tutta la Spagna. Migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare contro il nuovo progetto di legge sull'aborto, più restrittivo, approvato lo scorso dicembre dal governo di Mariano Rajoy.

L'iniziativa intitolata "Un treno per la libertà" - lanciata da due associazioni femminili delle Asturie cui hanno aderito centinaia di altre sigle - consiste in una marcia dal Paseo del Prado fino al Congresso dei Deputati per consegnare un documento che chiede il ritiro della riforma e le dimissioni di Alberto Ruiz Gallardon, ministro della Giustizia e promotore del progetto di legge. 
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Milano al consolato spagnolo

Milano - Per tutta la durata del presidio contro l'attacco frontale al diritto d'aborto in Spagna, con il progetto di legge Gallardòn, sono state denunciate le cariche della polizia spagnola contro le donne in lotta, anche con arresti, per difendere il diritto d'aborto, contro la ipocrita legge classista" Le prime vittime del progetto di legge Gallardòn": "Le ricche abortiscono, le povere muoiono- ipocriti!", riprendendo gli slogan scritti sui muri in Spagna in questi giorni e "L'aborto non conviene al capitale".
Scandendo continuamente e a lungo slogan: "Ci tolgono diritti e dignità, ma noi vogliamo la libertà", "Aborto clandestino, profitti di milioni è questa la morale di preti e di padroni!", "La sacra famiglia ci uccide la vita, con questa società facciamola finita!", "Il diritto d'aborto non si tocca, lo difenderemo con la lotta!", "Non siamo serve nè incubatrici, con questo sistema facciamola finita!"
abbiamo fortemente animato il presidio, anche con la lettura del volantino distibuito nei giorni scorsi all'Università e ospedali e dell'appello per un 8 marzo rosso e proletario, il nostro 8 marzo.


A un certo punto, ci si è spostate verso la  via del consolato spagnolo, parzialmente bloccata la circolazione, con un cordone di carabinieri a bloccare l'accesso, a lungo anche qui spekerato.
Dopo il presidio una piccola delegazione ha aperto uno striscione davanti al consolato spagnolo!!



Le compagne del mfpr- Milano


Palermo

Palermo - Oggi pomeriggio, a Palermo, in concomitanza con l’iniziativa di Milano al consolato spagnolo, una delegazione di compagne Mfpr e lavoratrici dello Slai Cobas per il sindacato di classe ha partecipato al sit-in cittadino a Piazza Massimo.
Con striscioni, megafono e volantini, si è dato vita ad un sit-in in solidarietà con le donne e le masse femminili spagnole che stanno lottando contro l’attacco al diritto dì aborto da parte del governo di centrodestra. Governo che il 20 dicembre scorso ha approvato un disegno di legge reazionario, che limita la possibilità di interrompere la gravidanza solo in caso di grave rischio per la salute delle donne e in caso di violenza sessuale, e che pertanto riporta le donne indietro di almeno trent’anni, costringendole a ricorrere ai vecchi rimedi delle nonne…, rischiando la vita. 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, di recente ha affermato che nei paesi in cui l’aborto è illegale o le leggi sono più restrittive, vengono praticati circa 20 milioni di IVG/insicure all’anno, e che sono migliaia le donne morte in seguito a complicazioni durante tali aborti. Questo ulteriore e gravissimo attentato alla vita delle donne, non ci sorprende affatto, dato che, a livello internazionale, assistiamo alla recrudescenza dell’oppressione e della violenza sulle donne, di cui il femminicidio ne è l’aspetto più barbaro. 
L'iniziativa delle compagne e donne è stata inoltre animata da un "fuori programma" che ha allargato il volantinaggio in un’altra via centrale della città denunciando a gran voce che l’attacco al diritto d’aborto è un chiaro attacco al diritto di scelta delle donne e alla loro autodeterminazione, e che perciò, sarà difeso, strenuamente, con la lotta. 
Le compagne Mfpr hanno ribadito che nel nostro Paese, dove la maggioranza delle donne è costretta a vivere una realtà di subordinazione in ogni aspetto della propria vita, grazie all’avanzata del MODERNO FASCISMO e, di conseguenza, del MODERMO MEDIEVO, l’attacco al diritto d’aborto, anche se ancora non viene fatto in maniera frontale, viene fatto in modo subdolo, attraverso il movimento per la vita, il seppellimento dei feti, la Legge 40, sul riconoscimento giuridico dell’embrione, l’aumento dell’obiezione di coscienza da parte di medici ed operatori, che rende sempre più difficile, se non impossibile, abortire in diverse regioni. 
Attraverso le crociate ideologiche della Chiesa contro l’aborto, Chiesa che dispensa a piene mani “suggerimenti spirituali” alla società, ai governi e ai padroni, a favore della Sacra famiglia”, tesi a rinchiudere le donne nel “sacro focolare” domestico, inchiodandole al ruolo principalmente di incubatrici, oltre che di mogli, sorelle, mamme, crocerossine, badanti e ammortizzatori sociali, l’attacco al diritto d’aborto sarà via via esteso anche agli altri paesi europei, “culla della civiltà”.
Di qui, anche in Italia, la necessità della centralità della lotta delle donne in difesa del diritto d’aborto e dell’autodeterminazione, che deve essere portata avanti con forza e determinazione, in continuità con lo sciopero delle donne del 25 novembre scorso contemporaneamente alla lotta contro il femminicidio e gli attacchi, pratici ed ideologici all’insieme delle condizioni delle donne.


Le donne indietro non torneranno e la rivoluzione costruiranno!
Moderno Medioevo, doppia oppressione, donne in lotta per la rivoluzione!
Il corpo è mio e lo gestisco io!

Il diritto d’aborto non si tocca, lo difenderemo con la lotta! 
Non ci avrete mai come volete voi! 
Fuori gli obiettori dai consultori! 
Questi alcuni degli slogan lanciati con rabbia e slancio... il percorso di doppia lotta è lungo e non si ferma... avviandoci verso una nuova tappa, la costruzione di un  8 marzo rosso. 


Mfpr

Roma, donne in piazza per solidarietà contro la legge spagnola anti-aborto 

Roma - Madrid chiama Roma. E in solidarietà alla "colleghe spagnole" un gruppo di donne romane ha risposto manifestando, nonostante il maltempo, sotto l'Ambasciata Spagnola, a Piazza di Spagna. Una protesta autorganizzata convocata per protestare contro "l'antiproyecto de ley" del ministro Alberto Ruiz-Gallardòn, presentato il 20 dicembre scorso, con cui si vorrebbe cancellare o restringere fortemente il diritto alla scelta di interruzione volontaria di gravidanza, riconosciuto dal precedente governo Zapatero. 

Le manifestanti distribuiscono il testo del documento che verrà consegnato dalle donne spagnole alle autorità, proprio nella giornata odierna, ed espongono cartelli con scritto: "Insieme alle donne spagnole anche noi decidiamo", riprendendo lo slogan adoperato dalle donne nella protesta in corso in Spagna. E ancora: "In tutto il mondo faremo il finimondo", "Io decido: di abortire la legge spagnola", "Io decido: mando in crisi l'obiezione, partorisco ribellione", "Obiezione respinta, io decido". 
Previsto al termine anche lo srotolamento di uno striscione di venti metri con lo slogan: "Yo decido"



Iniziative analoghe hanno già avuto in altre città di Italia: Napoli, Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Genova.

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