15/07/13

Rosi uccisa a Palermo... Spezziamo le doppie catene!




Il giorno 12 Luglio 2013 una delegazione dell' Mfpr è scesa in strada a Palermo per esprimere forte solidarietà a sostegno alla famiglia di Rosy Bonanno, la giovane donna e mamma palermitana uccisa dal suo ex compagno (femmnicidio annunciato viste le ripetute denunce della stessa e della zia di stalking contro quest'ultimo), ed esprimere al contempo la sua indignazione e rabbia per la recentissima"sentenza" in favore degli otto artefici dello stupro di Marianella di Montalto di Castro, una sentenza che ha deciso per un periodo di messa in prova degli stessi presso associazioni che si occupano di donne in difficoltà stuprando, di fatto, una seconda volta la giovane Marinella!
L e compagne hanno inoltre davanti la sede di "La Repubblica" posto l'accento anche sulle carenti attenzioni che molte testate giornalistiche riservano a queste uccisioni di donne,  spesso trattate come "semplici" fatti di cronaca nera o spettacolarizzate sino a farne dei veri e propri talk show osceni,  e al silenzio che invece pongono alle lotte che molte donne lavoratrici, precarie, disoccupate e studentesse hanno deciso di intraprendere per rompere il muro di indifferenza e diffidenza sociale, politica, culturale! 

Per Marinella,  per Rosa, per Carmela, per Maria, per Rosy e per tutte le  donne stuprate ed uccise per mano degli uomini che odiano le donne NON DOBBIAMO DIMENTICARE che per OGNI DONNA UCCISA. STUPRATA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA!

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NON CI SONO ALTRE PAROLE PER L'ENNESIMO CASO DI FEMMINICIDIO... MA NON POSSIAMO CONTINUARE DI CERTO A FARE FINTA DI NIENTE - LO ABBIAMO DETTO CON FORZA IL 6 LUGLIO A ROMA E CONTINUAMO A FARLO!

NON VOGLIAMO PIU' PORTARE I FIORI AL CIMITERO PERCHE' UN UOMO CHE ODIA LE DONNE DEBBA UCCIDERLE

CON ROSI NEL CUORE, NELLE NOSTRE LOTTE, PER SPEZZARE LE DOPPIE CATENE CHE CI SOGGIOGANO, CONTRO QUESTO SOCIETA' MASCHILISTA CHE PERSEVERA NELL'OPPRIMERCI E UCCIDERCI

ORA E' SOLO TEMPO DI LOTTARE CONTRO GLI UOMINI CHE CI ODIANO, CONTRO I GOVERNI CHE CI ODIANO, CONTRO GLI STATI CHE CI ODIANO


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dal comunicato sulla mobilitazione nazionale a Roma del 6 Luglio: "... Il presidio delle donne in rosso ha affermato il carattere di questa mobilitazione e si è dato degli impegni:
  • questa mobilitazione indipendente, autorganizzata, delle donne, non solo non delega, ma è contro governo, stato, istituzioni che non sono la soluzione ma il problema.
  • È una mobilitazione che si rivolge alla maggioranza delle donne, in particolare le donne più sfruttate e oppresse, e che ha raccolto testimonianze dirette da donne che si sono soffermate ai presidi;
  • si pone degli obbiettivi che sono obbiettivi di lotta e non semplici rivendicazioni;
  • rappresenta il terreno della continuità quotidiana delle lotte e dell'azione diretta in ogni territorio.
Su questo si è fatto l'esempio e si è data l'indicazione di imporre la presenza delle donne ai processi.

Ci si è dati appuntamento in autunno per tornare a Roma per una grande manifestazione di donne e l'obbiettivo di uno sciopero delle donne che partendo dalle uccisioni e stupri guardi a tutte le condizioni di vita delle donne.

Si è cominciato a costruire una rete tra le varie città, organismi di donne, donne singole perché siano una base di una piattaforma di lotta su cui si costruiscano strutture stabili sul territorio coordinate in rete tra di loro...  Le donne in rosso del presidio del 6 luglio - Roma"

Antonella e Sabina Mfpr Palermo

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