25/07/13

L'aberrante motivazione con cui un ateneo americano ha evitato di perseguire l'autore di un'aggressione sessuale:«Non ha raggiunto l'orgasmo, non c'è reato»

La guerra contro le donne non ha confini, nè limiti: la lotta delle donne contro femminicidi, oppressione non deve avere limiti nè confini
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APERTA UN'INDAGINE DOPO 14 DENUNCE CONTRO L'UNIVERSITÀ
Violentata per dieci minuti, stupratore libero: «Non ha raggiunto l'orgasmo, non c'è reato»
 
L'aberrante motivazione con cui un ateneo americano ha evitato di perseguire l'autore di un'aggressione sessuale e autorità federali americane hanno aperto un'indagine su come la University of Southern California (Usc) gestisce i casi di aggressione sessuale, dopo che alcune studentesse hanno affermato che le loro denunce sono state di fatto respinte con vari pretesti, e in un caso addirittura con l'affermazione che, siccome il presunto stupratore non ha avuto un orgasmo durante la penetrazione, non si può parlare di reato.
I 14 CASI - Secondo quanto riferisce il popolare sito web BuzzFeed, il ministero dell'istruzione ha aperto un procedimento dopo che 14 studentesse hanno presentato denuncia contro la Usc; e in particolare una di esse ha raccontato di aver riferito al Dipartimento di sicurezza pubblica della Usc di essere stata violentata da un suo compagno, e dopo diversi mesi si è infine sentita rispondere che nè l'università, nè la polizia avrebbero perseguito il presunto stupratore, perchè questi «non ha avuto un orgasmo».
«FERITA E OLTRAGGIATA» - «Sono stata ferita. Sono stata oltraggiata. Sono stata violentata», ha affermato Mostov, aggiungendo che le autorità di sicurezza dell'ateneo erano «totalmente in errore quando hanno deciso che da cinque a dieci minuti di penetrazione forzata non rappresentano uno stupro perchè il mio stupratore era troppo ubriaco» per raggiungere l'orgasmo. Il codice penale della California, sottolinea BuzzFeed, stabilisce peraltro che qualsiasi penetrazione, anche minima, è sufficiente per parlare di stupro.
DENUNCE INASCOLTATE - Un'altra studentessa ha raccontato di avere lo scorso autunno denunciato alle autorità dell'università di essere stata violentata e di aver presentato anche delle registrazioni audio in cui il suo rapitore ammetteva le sue responsabilità, ma dopo sei mesi l'ateneo ha deciso di chiudere il caso, affermando che non aveva fornito prove a sufficienza. E i casi del genere sarebbero apparentemente molti di più tanto da spingere alcune studentesse a farsi ora avanti con una denuncia pubblica. (Fonte: Ansa)
24 luglio 2013


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