28/07/13

Con Marta e le donne No Tav - PD come i poliziotti molestatori

No Tav irrompono alla Festa dell'Unità, striscioni contro il senatore Esposito

Un gruppo di attivisti contro la realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione ha inscenato una contestazione sotto il palco dove è ospite il segretario del Pd Epifani. La protesta scatenata da un tweet. Il senatore: "C'è una deriva anti Stato"

di VIOLA GIANNOLI

Un gruppo di manifestanti No Tav ha scosso la Festa dell'Unità di Garbatella. Dopo aver esposto striscioni contro la realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione, i manifestanti hanno infatti contestato il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito, sotto il palco dove è ospite il segretario del Pd Guglielmo Epifani.
 
La protesta è partita quando la giornalista Bianca Berlinguer ha pronunciato il nome del parlamentare subalpino, nel mirino dei contestatori per un tweet nel quale accusava una manifestante No Tav, Marta Camposana, di aver mentito accusando la polizia di averla molestata.

Per tenere a bada i circa 50 manifestanti, in maggioranza donne, sono dovuti intervenire i carabinieri con i quali sono volati spintoni. La Berlinguer a quel punto ha invitato sul palco una delle ragazze che protestava per esporre al microfono le proprie ragioni: "Marta è stata molestata dalle forze dell'ordine - ha detto la giovane - e il vostro partito non dice nulla". Nel frattempo da un altro gruppo, composto da esponenti di Occupy Pd, è partito lo slogan: "Guglielmo facci votare", riferendosi al dibattito sulle regole congressuali del partito.

"Deriva anti Stato". "Confermo quanto ho già detto. C'è
una deriva in cui la Tav non c'entra più nulla. C'è una deriva anti Stato". Così il senatore Esposito: "La signora Marta - ha proseguito - è indagata per azioni violente contro la polizia. Finalmente oggi la procura di Torino ha aperto fascicolo sulle presunte molestie. Immagino finirà come ho detto, che la signora Marta le molestie se le sia inventate". "C'è il problema - afferma il senatore, che non era presente alla festa dell'Unità a Roma e quindi non ha assistito alla protesta - di non consentire che servitori dello Stato che prendono le botte siano additati come molestatori con dichiarazioni false. Le forze dell'ordine devono essere tutelate e rispettate. Quando, invece, hanno sbagliato, come a Genova, sono state punite".



La protesta degli attivisti si è poi spostata sul Lungotevere, all'altezza di piazza Trilussa. Le forze dell'ordine sono intervenute per disperdere la manifestazione, chiuso un tratto di lungotevere tra Ponte Mazzini e ponte Garibaldi con i bus deviati.

(26 luglio 2013)

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