17/01/12

sul presidio del 14 gennaio alla prefettura di donne tunisine e italiane



All'iniziativa del 14 gennaio alla prefettura di Milano delle donne tunisine e italiane seguita all'appello "Da una sponda all'altra: vite che contano" una delegazione di donne è stata ricevuta in Prefettura dove hanno consegnato al Prefetto di Milano e al Console tunisino una lettera
indirizzata ai Ministri degli esteri e degli interni italiani e tunisini in cui si chiede di rispondere alla domanda che i familiari dei giovani tunisini dispersi rivolgono da troppo tempo alle istituzioni del loro paese e alle istituzioni italiane "...uno scambio delle impronte digitali conservate nei database dei due paesi. Un incrocio dei dati, su richiesta dei genitori, per
ritrasformare le impronte di quei giovani in vite, o, eventualmente, in morti, di cui fare il lutto e da aggiungere all’infinito elenco delle morti di migranti nel Mediterraneo che, volute dalle politiche di controllo delle migrazioni,hanno trasformato quel mare in un cimitero marino. Basterebbe questo semplice gesto, infatti, per rispettare il dolore dei familiari tunisini, dovendo
riconoscere, almeno indirettamente e in parte, le vite di quei giovani e il loro desiderio di libertà..."(dall'invito a partecipare al presidio)

Dalla prefettura si è encomiata l'iniziativa ed è stato assicurato che verrà inoltrata ai ministri competenti.

Nonostante il freddo gelido il presidio è andato avanti per parecchio tempo anche a testimonianza dell'importanza che il tema immigrati, politiche securitarie, cie, riveste, in particolare, per le donne, memori di come siano state utilizzate strumentalmente per meglio far passare, in questo paese, le politiche securitarie, razziste e sessiste.

Sono arrivate delegazioni da diverse città, con una forte carica perchè in Tunisia prosegua la "rivoluzione araba". Nè è mancata la denuncia di come gli accordi in tema di immigrazione
Italia- Tunisia rimangano inalterati e quindi l' odioso reato di clandestinità

Come contributo alla campagna le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario hanno tradotto e portato in breve documento l'intervista ad Amina, una delle donne dell' Associazione tunisina donne democratiche in lotta per i diritti delle donne in
Tunisia.


milano, 16/1/2012

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