03/03/11

Allarme a sesto san giovanni!


ALLARME A SESTO?!?


Abbiamo appena letto il testo di una delibera appena approvata dal comune e ci siamo molto spaventate!!! Infatti si parla di misure prese per fronteggiare un gravissimo problema presente a Sesto, di cui eravamo all'oscuro!! leggiamo testualmente:

“rischio per la sicurezza generale e incolumità pubblica”
“integrità fisica della popolazione e sicurezza urbana”
“potenziale situazione di pericolo”
“criminalità e degrado sociale”

finalmente il Comune si è deciso a fronteggiare le infiltrazioni mafiose nei cantieri delle aree dismesse? Vuole risolvere il problema dell'inquinamento cittadino dovuto al traffico e all'inceneritore? Vuole denunciare le violenze domestiche che sono la prima causa di morte delle donne? Impegnarsi veramente contro la chiusura del servizio UOMTS di Sesto?

No, purtroppo... andiamo avanti:

“urgentemente provvedimenti al fine di far rispettare (…) la dignità della donna”
Vedi mai che anche il Comune di Sesto vuole dire ufficialmente la sua su Berlusconi? Sui programmi televisivi che fanno vomitare? Sui manifesti pubblicitari sessisti? Sulle discriminazioni nei luoghi di lavoro? Eh, magari... Acqua, acqua...

“forme simili di vestiario costituiscono una forma di integralismo oppressiva della figura femminile e di costrizione della libertà individuale”

Forse Il nostro consiglio comunale, sulla scia di qualche paese europeo, vuole condannare il diktat della taglia 40 o 42 alle modelle? Segnalare il rischioanoressia legato all'imposizione di modelli assurdi e pericolosi per le adolescenti? Denunciare i danni per la salute dei tacchi troppo alti e dei pantaloni troppo stretti? Ma figuriamoci, acqua, acqua... non ci siamo ancora...

MA ALLORA DI COSA STIAMO PARLANDO?!?

La minaccia che incombe su Sesto e che il Comune impavidamente fronteggia grazie ad una coraggiosa leghista e con voto all'unanimità sono... un paio di 'pericolosissime' donne islamiche che portano il niqab.
Sia chiaro, non ci piacciono gli integralismi di ogni credo e le coercizioni che ne seguono, guarda caso sempre sui corpi delle donne, ma sappiamo anche che le donne QUANDO e SE lo hanno voluto si sono liberate da sole di quelle coercizioni ben prima che leggi o “delibere” sancissero l'avvenuta emancipazione...
Quanto a quest'ultima, e alla “nostra cultura” citate a vanvera nella delibera, siamo convinte care consigliere sestesi che chi non è in grado di individuare le forme che la violenza assume nella sua vita non può pensare di poterle individuare nella vita delle altre. Non entriamo nel merito delle ragioni di “opportunità politica” che hanno spinto la cosiddetta sinistra a votare questa stupida inutilità invece di rispedirla al mittente come meritava, prendiamo invece atto che per l'ennesima volta le donne sono state usate come alibi per giustificare un provvedimento di stampo intollerante e discriminatorio.
Questo, si, ci umilia come donne, lede gravemente la nostra dignità e ci fa anche incazzare parecchio

"Perciò quando parlate con me, attenzione.
Non mi si rammenti la mia schiavitù,
la conosco bene, piuttosto ditemi della vostra."
Beulah Richardson

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