30/01/11

Il 28 gennaio tra le operaie

Ieri tra le operaie della Fiat Sata di Melfi, le operaie della Fiat di Mirafiori, alla manifestazione alla Fiat di Termini Imerese e nella grande manifestazione di Milano, è stato diffuso dalle compagne del MFPR il volantino/appello alle operaie, delegate Fiom, lavoratrici, disoccupate, studentesse: "Costruiamo uno sciopero delle donne per l'8 marzo" e affisse in ogni manifestazione centianaia di locandine "We Want sex...".

ALLA SATA DI MELFI, dove già da tempo vi è un rapporto con operaie e delegate, il volantino è stato anche diffuso dalle stesse operaie alle loro compagne della Fiat, e vi è stata durante il presidio anche una breve riunione per vedere come fare un'iniziativa per l'8 marzo; l'idea emersa è comunque di fare un presidio davanti alla fabbrica. L'iniziativa dell'8 è stato detto da alcune operaie è necessaria sia per fare emergere la nostra condizione che viene doppiamente colpita dal piano Marchionne, e trovare nell'unità la forza di superare paure di repressione di parte aziendale; sia perchè anche nella stessa Fiom il ruolo delle donne è sottovalutato: non c'è nessuna delegata e anche tra le donne fiom si pensa che le questioni femminili non sono tanto sentite dalle stesse operaie, che tendono a delegare i loro problemi ai lavoratori maschi.
Noi pensiamo che non è così, che la realtà mostra invece che l'intreccio sfruttamento e oppressione, attacco di classe e di genere, è sentito, e viene fuori appena le operaie possono parlare della loro condizione - nel 2007 abbiamo fatto un questionario/inchiesta sugli effetti sulla condizione delle donne del TMC2 (che oggi viene riciclato in peggio nel sistema Ergo Uas), e tante operaie risposero ed erano interessate; la ricca, vasta e interessante inchiesta fatta tempo fa dalle Metalmeccaniche e l'autorganizzazione delle donne alla Fiat di Termoli, l'appello diffuso per il 28 dalle donne Fiom sono altre importanti dimostrazioni di quanto sia urgente porre all'OdG nello scontro di classe in atto la lotta, più complessiva, delle donne. Mentre è chiaro che la lotta delle operaie è da fare anche dentro la Fiom, non delegando, ma autorganizzandosi e lottando in prima persona.
Anche in questo lo sciopero delle donne è un "arma" importante.

Sulla proposta dello sciopero delle donne e l'iniziativa a Melfi erano d'accordo e entusiaste anche alcune altre lavoratrici, compagne di Matera - presenti ieri al presidio alla Sata; faremo prima dell'8 una riunione a Matera per programmare.

A TERMINI IMERESE, dove purtroppo nella Fiat non sono presenti tra gli operai donne, il volantino è stato discusso con altre lavoratrici, precarie delle cooperative sociali, e con le mogli degli operai Fiat che già in passato si sono mosse autorganizzate contro il piano di chiusura dello stabilimento che colpisce non solo gli operai ma anche le famiglie. Anche qui si è aperta una discussione e un forte interesse.

Lo stesso è accaduto A TORINO E MILANO. I volantini e le locandine sono stati accolti molto bene; ha colpito molto la locandina dello sciopero delle donne che è stata molto letta, fotografata da lavoratrici, studentesse.

INVITIAMO TUTTE LE LAVORATRICI, LE DELEGATE FIOM, LE COMPAGNE, LE STUDENTESSE A CONTINUARE A FAR CIRCOLARE IL VOLANTINO E LA LOCANDINA.

PREPARIAMO INSIEME UN APPELLO DA SOTTOSCRIVERE SUI POSTI DI LAVORO, NELLE SCUOLE, NEI TERRITORI, PER LO SCIOPERO DELLE DONNE PER L'8 MARZO.
CON UNA PIATTAFORMA CHE RACCOLGA E SINTETIZZI I PUNTI EMERSI DALLE LOTTE DELLE LAVORATRICI, DELLE STUDENTESSE, DALLE LOTTE DELLE IMMIGRATE, DELLE DONNE NEI TERRITORI, DELLE LOTTE CONTRO LE VIOLENZE SESSUALI, ecc.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

29.1.2011

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