08/07/10

in uscita il nuovo numero del foglio del mfpr

E' in uscita il nuovo numero del foglio del mfpr che contiene, tra l'altro:
informazioni sulla vicenda Joy e valutazione dell'8 giugno;
le lotte delle proletarie: le disoccupate di Taranto, le precarie di Palermo, alcune vicende significative e la questione manovra economica/donne/pensioni che rilancia la necessità dello sciopero delle donne; ripresa della due giorni del 13 e 14 marzo a Taranto con il seminario a fine luglio.

Richiedetelo e diffondete!

di seguito un primo commento sulla sentenza della cassazione che troverete nel foglio

"Se una donna è forte si può maltrattare": ennesima sentenza shock della Cassazione
E' stata riportata solo da alcuni quotidiani, in un trafiletto, una sentenza della Cassazione che doveva esprimersi su una condanna, in primo e secondo grado, a otto mesi di reclusione del marito di una donna che lo aveva denunciato per le "continue ingiurie, minacce e percosse", prottrattesi per ben tre anni. La Cassazione ha accolto la tesi del marito che, pure parzialmente confesso, giudicava la moglie "di carattere forte" e, quindi, non si trattava di maltrattamenti in quanto la moglie "non era per nulla intimorita" dal comportamento del coniuge ma solo "scossa, esasperata, molto carica emotivamente". Sempre secondo la Cassazione i giudici di primo e secondo grado hanno "scambiato per sopraffazione..un clima di tensione fra coniugi". E, ancora, "perchè sussista il reato di maltrattamenti occorre che sia accertata una condotta abitualmente lesiva della integrità fisica e del patrimonio morale della persona offesa".

La Cassazione non è nuova a sentenze shock in tema di violenze alle donne- la sentenza sui jeans, il marito che, di tanto in tanto, può picchiare la moglie..-, ci sembra, però preoccupante e una spia della situazione generale che alla notizia non sia stata data la risonanza dovuta in termini di denuncia del portato della sentenza stessa. Vi è di più, la Cassazione esprime un certo paternalismo e disponibilità a "proteggere" le donne che, con il comportamento, dimostrino fino in fondo di essere vittime, mentre le donne in grado di difendersi, che denunciano, non meritano di essere "protette".
Se con la mente si va agli efferati omicidi di donne, anche solo degli ultimi giorni, sembra che la realtà concreta "anticipi" la sentenza della Cassazione, visto che molte delle donne uccise avevano già denunciato i loro assassini per minacce, persecuzioni, molestie continuate.

Nessun commento: