11/02/10

Disoccupate Organizzate Slai cobas TA

SAPPIAMO CHE LA LOTTA E' DURA, MA ABBIAMO DECISO DI ALZARE LA TESTA!

"pazienza, finita, rabbia molta - lavoro subito oppure rivolta"
"siamo disposti allo scontro duro - chiediamo lavoro stabile e sicuro"
"lavoro non polizia, lavoro non inquinamento", ecc., ecc.
Con questi e tanti altri slogan creativi, cantati, vi è stato questa mattina il corteo dei Disoccupati Organizzati slai cobas guidato dalle donne disoccupate. Un corteo molto vivace, combattivo, allegro, che si è fatto molto sentire nel centro di Taranto, chiamando altri settori di lavoratori precari a sostenere e unirsi alla lotta.
Un corteo di rivendicazione del diritto al lavoro nella raccolta differenziata, nel risanamento ambientale, al lavoro stabile e con un salario dignitoso, "vogliamo che il piano di raccolta differenziata porta a porta, con i finanziamenti regionali ottenuti anche con la dura lotta dei giorni scorsi: occupazioni del comune, blocco del ponte, blocco dei camion dell'Amiu, presidi e manifestazioni, diventi una realtà e sia una risposta ai problemi del degrado e della miseria e disoccupazione. Altro che vertici per la sicurezza e telecamere per l'ordine pubblico, unici interventi della nuova prefetta.
Ma è stato anche un corteo offensivo di denuncia forte verso la polizia e chi vuole trasformare il problema del lavoro in un problema di repressione.
Su questo sono le donne disoccupate a esprimere più ribellione.
"Sappiamo che la lotta è dura - hanno detto - ma abbiamo deciso di alzare la testa e far rispettare i nostri diritti. E nella fatica c'è la felicità di sentirsi ora come Disoccupati Organizzati una grande famiglia, tutti come sorelle, fratelli. Anche per questo non possiamo tornare a casa".
Non a caso questo problema della repressione è emerso anche oggi a fine corteo, quando i Disoccupati si sono trovati di fronte a una inutile provocazione: nonostante l'autorizzazione ad arrivare con la manifestazione sotto la Prefettura, uno schieramento impressionante di polizia ha cercato con la violenza di impedirlo. Ma con determinazione e forza i disoccupati e le disoccupate prima hanno aggirato, spingendo e forzando lo schieramento della polizia che ha dovuto arretrare, poi hanno costretto i poliziotti e la Digos a far arrivare la manifestazione sotto la prefettura.
Lo stesso è avvenuto sotto il Comune dove il rapporto tra disoccupati e polizia era almeno di 1 a 5 poliziotti.
Ma questo ha in realtà ancora una volta mostrato la paura che istituzioni e polizia hanno della lotta e della determinazione dei Disoccupati Organizzati, frutto della giustezza della loro battaglia che anche alcuni rappresentanti istituzionali di provincia e comune oggi hanno dovuto riconoscere, ammettendo che i Disoccupati Organizzati slai cobas hanno il merito di aver imposto in questa città il problema di dare delle risposte concrete all'emergenza ambiente/raccolta differenziata.
Per questo, i due incontri fatti dopo la manifestazione, con il Presidente della Provincia e con il Sindaco Stefano e assessori comunali e provinciali, hanno dovuto fare un passo avanti.
Domani, venerdì, sarà approvata la delibera che dà l'avvio alla realizzazione del progetto per la raccolta differenziata in alcune zone della città;
Mercoledì 17 febbraio verranno varati dei corsi di formazione retribuiti e finalizzati alla raccolta differenziata.
Disoccupate Organizzate Slai cobas
TA. 11.2.010

HELLEN E DI TUTTE LE IMMIGRATE INCARCERATE, VIOLENTATE DALLA POLIZIA, LE LAVORATRICI E LE DISOCCUPATE DEL MFPR DI TARANTO SONO AL FIANCO DI JOY ED RECLUSE NEI CIE. PORTEREMO LA DENUNCIA E L'APPELLO DELLE COMPAGNE DI MILANO - A CUI VA LA NOSTRA SOLIDARIETA' - IN TUTTE LE INIZIATIVE DI LOTTA CHE STIAMO FACENDO IN QUESTI GIORNI.

MFPR - Taranto

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