24/05/09

SULLA SITUAZIONE ALL'AQUILA E IL G8

Gli interventi del governo/Berlusconi e della protezione civile all'Aquila mentre da un lato non stanno affatto risolvendo i gravi problemi di vita quotidiana delle popolazioni terremotate, dall'altro stanno imponendo una pesante pesante e invadente presenza di polizia, forze dell'ordine che moltiplica al massimo le condizioni già inaccettabili di vita delle popolazioni nei campi, che calpesta diritti e democrazia, e che ha come naturale affiancamento la falsità delle notizie e il ruolo di servi dei mass media, partiti e sindacati istituzionali; anche all'Aquila è in corso d'opera un moderno fascismo che ha come centro il populismo osceno e strumentale di Berlusconi.
La decisione di fare il G8 all'Aquila è pienamente interna a questa situazione: è una vetrina per Berlusconi, è un uso da avvoltoi del dolore e delle sofferenze della gente per far passare l'immagine dell'imperialismo/i buono/i; è un modo per spostare l'attenzione sulle gravi responsabilità/colpe, prima e dopo il terremoto, delle morti e dei disastri; è soprattutto una provocazione inaccettabile.
Una provocazione, per i soldi che comunque si spenderanno, a fronte dell'elemosine che si vogliono stanziare per la popolazione; una provocazione perchè le strutture del G8 si costruiranno in pochissime settimane, mentre per le case delle popolazioni passeranno anni; una provocazione perchè il G8 lo useranno per buttare fuori dalle proprie zone le popolazioni. Per non parlare poi dell'enorme potenziamento dello Stato di polizia che renderà la vita normale sempre più impossibile.

Per questo IL G8 ALL'AQUILA AUMENTA, NON RIDUCE LE RAGIONI DI UNA FORTE OPPOSIZIONE AL G8! Doppiamente all'Aquila perchè non possiamo accettare che vengano messi bellamente e tranquillamente in scena gli interessi dei potenti, dei padroni, dei ricchi del mondo, nel momento in cui all'Aquila le persone non sono morte per il terremoto ma per la logica e i profitti di questo sistema capitalista. Anzi, dobbiamo noi usare la decisione del G8 all'Aquila per rovesciargliela addosso; è un'occasione per coinvolgere direttamente la popolazione, e soprattutto gli studenti, i lavoratori. Questa volta abbiamo l'occasione che non dobbiamo noi andare dove stanno loro, ma che sono loro che vengono in una realtà difficile: questo deve poter significare costruire non solo UNA manifestazione, ma tante proteste, tante iniziative per "rovinare loro la festa", e senza aspettare luglio. Siamo pertanto nettamente contrari, e riteniamo profondamente opportuniste, offensive verso le popolazioni abruzzesi e oggettivamente complici dei potenti del G8, tutte le posizioni nella sinistra, nel movimento che di fatto stanno già accettando di moderare l'opposizione al G8 all'Aquila, facendo di fatto propria la logica populista del governo verso la gente terremotata., non convocando una manifestazione – corteo -blocco contro il G8 dell'Aquila.
Non pensiamo affatto, chiaramente, che la situazione tra la gente terremotata sia facile e che non ci siano settori della popolazione che vedono il G8 come un'opportunità - ma qui noi dobbiamo distinguere (parlare di popolazione è ancora troppo generico, tra la gente vi sono i politici locali, vi sono le classi), noi guardiamo agli studenti, ai lavoratori, agli immigrati, alle donne che più subiscono le pesanti condizioni di esistenza nei campi; nello stesso tempo la situazione attuale fa emergere nuove contraddizioni tra popolazione e governo/Stato che possiamo utilizzare.
Ora pensiamo che le due cose piu' importanti siano: la controinformazione, sia sul piano nazionale sia in Abruzzo, sulla vera situazione; l'inchiesta diretta tra gli studenti, i lavoratori, le donne, ecc. dei campi per organizzare le forze disponibili.
Per questo Proletari Comunisti organizza un gruppo di inchiesta e intervento e propone a tutte le forze che si ritrovano sulla linea “un'altra opposizione al G8 è possibile“ a dirlo chiaramente e costruire una riunione nazionale allo scopo.

Proletari comunisti - ro.red@fastwebnet.it

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