21/04/09

Il 18 aprile a Taranto dall'Abruzzo

L’UNICO TERREMOTO CHE CI PUO’ SALVARE E’ QUELLO SOCIALE CONTRO IL CAPITALE! MA QUALE CIVILE, MA QUALE PROTEZIONE, BERTOLASO E’ UN SERVO DEL PADRONE! ALL’AQUILA SI VIVE IN STATO DI GUERRA PADRONI ASSASSINI RIDATECI LA TERRA!
Questi, tra gli altri, gli slogan scanditi sabato 18 aprile 2009 a Taranto. Alla manifestazione nazionale per la sicurezza sul lavoro, contro la salute negata e la precarietà, c’era anche una voce dall’Abruzzo. Una voce diversa da quella dipinta da TV e gran parte dei giornali, una voce che ha provato a raccontare il volto umano e criminale di un terremoto prevedibile e volutamente ignorato, che ha strappato alla vita centinaia di persone e distrutto la vita e la memoria di tutto il popolo abruzzese. Una tragedia nella tragedia, che ha finito per mettere in ginocchio, nel giro di una notte, l’economia di un’intera regione, già profondamente compromessa dalla sua collocazione geopolitica (l’Abruzzo è parte del Mezzogiorno e la sua economia è paragonabile a quella delle aree depresse del sud) e dalla crisi globale. Molti, troppi hanno perso tutto: i propri cari, la casa, il lavoro per chi ce lo aveva ancora. Centinaia di migliaia di sfollati in tutta la provincia dell’Aquila (altro che 50.000 come dice la protezione civile), evacuazioni nelle provincie di Teramo e Chieti. Lesioni e crolli ad edilizia pubblica e privata nei ¾ della Regione Abruzzo (da Il Centro del 15.04.09, pag. 12-13). A Sulmona sfollati nel fango e sotto la pioggia: le tende della protezione civile non sono impermeabili. Questi sono solo alcuni dei motivi che ci hanno spinto ad andare alla manifestazione nazionale di Taranto e ringraziamo la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro che ha indetto tale manifestazione, per averci dato l’opportunità di denunciare pubblicamente quanto accade nel nostro territorio, rilanciando una lotta di massa e a 360° per la sicurezza sul lavoro e sulla vita. Il popolo abruzzese, colpito a morte da una catastrofe annunciata, dolosa e strumentalizzata dai media di regime, rialza la testa con la lotta e non cedendo alle lusinghe del suo boia o agli inviti a non fare polemiche perché bisogna prima pensare agli aiuti immediati, poi alla ricostruzione e poi il tempo passa, dimentichiamo tutto e servi come prima; ci risentiamo alla prossima calamità innaturale.

NO, MO’ BASTA!
Il ministero degli interni, la protezione civile, i governi nazionale e regionale sono tutti colpevoli e devono pagare e invece stanno nelle tendopoli a far vedere quanto sono buoni a darci un’elemosina dopo averci ucciso. Ricordando Marco Cavagna, il Vigile del fuoco morto per un malore mentre lavorava ad estrarre cadaveri tra le macerie, ci piace riportare lo sfogo di un altro vigile del fuoco, reduce per avvicendamento dalla zona del terremoto in Abruzzo:

" IN ITALIA VI E’ UN ENORME BARACCONE DI MAFIOSI CHE SI CHIAMANO PROTEZIONE CIVILE CAPEGGIATA DIRETTAMENTE DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. DETTA ORGANIZZAZIONE SI AVVALE DELL’OPERA DI NUMEROSO PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO E DI CIRCA 3000 ASSOCIAZIONI DI "VOLONTARIATO" SENZA FINI DI LUCRO, MA PAGATE SOTTO FORMA DI RIMBORSO SPESE O AD INTERVENTO NEL CASO IN CUI SVOLGANO L’ANTINCENDIO PER SUPPLIRE LA VOLUTA ORMAI CRONICA CARENZA DI POMPIERI. QUESTI STRANI CLUBS, SPESSO COMPOSTI DA ELEMENTI DI DISDICEVOLE NATURA, RICEVONO I NOSTRI SOLDI DAGLI ENTI PUBBLICI USANDO RISORSE E MEZZI CHE DOVREBBERO ESSERE IMPIGATI NEI PROFESSIONISTI DEL SOCCORSO E DELLA PREVENZIONE. GIA’ HO AVUTO MODO DI SCRIVERE CHE IL SOCCORSO TECNICO URGENTE COMPETE AI VIGILI DEL FUOCO, QUANDO CI SONO. NATURALMENTE. NELL’AQUILANO SI REGISTRAVANO SCOSSE DI UN CERTA ENTITA’ DA OTTOBRE DELL’ANNO SCORSO E NESSUNO, NESSUNO DEGLI ADDETTI AI LAVORI HA FATTO NULLA. I VIGILI DEL FUOCO CONTINUAVANO AD ESSERE NEL NUMERO DI SEMPRE E VOI SAPETE QUANTO SIA IMPORTANTE INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE, POTEVANO SALVARSI ALTRE VITE CON UNA SOLA MANCIATA DI UOMINI IN PIU’, DI PROFESSIONISTI, PERO’. LA PROTEZIONE CIVILE NON AVEVA PROGRAMMATO NEANCHE DOVE METTERE LE TENDE E TUTTE LE VARIE ASSOCIAZIONI GIRAVANO NEL NULLA IN ATTESA CHE QUALCUNO DICESSE LORO A CHE CAZZO SERVONO IN QUESTA ITALIA DI MERDA! SI, DELLE ECCEZIONI CI SONO STATE, CI SARANNO SEMPRE ED HO VISTO “VOLONTARI” DI UNA PROFESSIONALITA’ SICURAMENTE SUPERIORE ALLA MIA…. CONDONI, CONDONI, CONDONI E MAFIA, ABITIAMO IN CASE DI CARTAPESTA IN UN TERRITORIO IN CUI OGNI CINQUE O SEI ANNI SI VERIFICA UN TERREMOTO DI UNA CERTA ENTITA’, MA ALLORA COME HA FATTO A FUNZIONARE LA MACCHINA DI BERTOLASO SE NON SONO MAI STATI FATTI SERI CONTROLLI STRUTTURALI SUGLI EDIFICI, SE LA PROTEZIONE CIVILE NON HA FATTO ANCORA UNA SERIA MAPPATURA DELLE ZONE SISMICHE, SE SI CONTINUA A COSTRUIRE SUL VESUVIO, SE LA MAFIA CONTINUA A FAR SOLDI SU TERREMOTI DI 100 ANNI FA, SE BERTOLASO SI OCCUPA DELLA GUERRA IN IRAQ E DEL CONCERTO DI MADONNA, SE NON DANNO ALMENO AI BAMBINI DELLE SCUOLE DOVE NON CORRONO IL RISCHIO DI MORIRCI! DOVE FUNZIONA QUESTA PROTEZIONE CIVILE!? SI SCAGLIANO CONTRO UN SANTORO MENTRE ANDREBBERO ARRESTATI TUTTI I VERTICI DELLA PROTEZIONE CIVILE, TUTTI I SINDACI DEI COMUNI INTERESSATI DAL SISMA, IN PRIMIS QUELLO DELL’AQUILA, TUTTI I RESPONSABILI DELLE COSTRUZIONI NON A NORMA COLPEVOLI DI CONCORSO IN OMICIDIO. ASSASSINI A PIEDE LIBERO…E POI VANNO AD OCCUPARSI DELLA VIGNETTA DI VAURO."

Come può funzionare la macchina della protezione civile se sia la stessa, sia il governo, sia la Regione hanno adottato una carta di classificazione sismica assassina per favorire l’abusivismo edilizio e la cementificazione del territorio? Se non sono mai stati fatti controlli strutturali sugli edifici e interventi di messa in sicurezza dell’edilizia pubblica? Dove sono finiti quei 200 miliardi di denaro pubblico stanziati dalla Cassa del Mezzogiorno, dalla Regione Abruzzo, dal Ministero dei Lavori Pubblici e da quello dell’Università e della Ricerca per costruire l’ospedale S. Salvatore? Sotto le macerie non si trovano! Eppure quelle macerie le ha consegnate, chiavi in mano alla ASL dell’Aquila, l’Impregilo, che nel 2007, mentre intascava gli ultimi 20 milioni di euro per mettere in funzione quell’ospedale, ora inagibile al 90% (con 2 bambini morti in pediatria), chiudeva con un fatturato di 2.627 miliardi di euro. L’Impregilo, che sta costruendo la TAV e “ammodernando” la Salerno-Reggio Calabria con tempi e sperpero di denaro pubblico di dimensioni bibliche (come per l’ospedale dell’Aquila). L’Impregilo, che con Lunardi come progettista e consulente dell'I.N.F.N. per il Progetto Gran Sasso, ha realizzato il traforo dello stesso con un costo finale reale di otre 1.700 miliardi di lire a fronte di un preventivo di 80 miliardi, con un costo sociale di 11 persone, di cui 10 operai morti sul lavoro, con l’allagamento e l’evacuazione della città di Assergi e lo stravolgimento di una intera vallata appenninica passata da un'economia silvopastorale ad una edile. Quelle macerie assassine le ha costruite la stessa multinazionale, l’Impregilo, a cui il governo vuole affidare la costruzione del ponte sullo stretto di Messina e delle nuove centrali nucleari (di cui una prevista nel Leccese), la stessa multinazionale a infiltrazione mafiosa che aveva in gestione il processo di smaltimento dei rifiuti in Campania, coinvolta, con l’attuale sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso, nell’inchiesta “Rompiballe”. La stessa multinazionale a cui, presumibilmente, saranno affidati con qualche escamotage i lavori di ricostruzione.
E infatti il gruppo Fiat, che dell’Impregilo detiene una quota del 33%, ha già annunciato che provvederà alla costruzione del nuovo asilo comunale dell’Aquila.

DELLA SERIE: PRENDO I SOLDI PER COSTRUIRE OPERE INSICURE, COSI’, QUANDO CROLLANO, PRENDO SOLDI PER RICOSTRUIRLE E INSICURE COSI’ IL CICLO SI PERPETUA E CI GUADAGNO IN OGNI CASO

Chi non ci guadagna sono gli sfollati, che, se tutto andrà come dice Berlusconi, avranno diritto sì e no e non si sa quando, al 33% di risarcimento, il resto dovranno mettercelo di tasca propria. Di tasca propria dovranno pagare ancora una volta chi ha costruito loro case pericolanti, le tombe per i loro cari.

E allora chi sono i veri sciacalli? Quale la vera emergenza sicurezza? I potentati economici al governo, i palazzinari o 4 rumeni trovati senza un euro tra le macerie?

Perché tutti i vertici della Protezione Civile, il governo nazionale e locale, l’Adisu ecc. hanno ignorato l’annuncio del disastro? Tutti costoro sapevano che l’ospedale, le scuole, la casa dello studente, l’università, le case popolari sarebbero crollate di lì a poco con lo sciame sismico di progressiva intensità, che si registrava da ottobre e che aveva allarmato la popolazione procurando, con le ultime scosse del mese di marzo, gravi crepe in tali edifici.
ersino la procura era stata allertata, un anno prima del sisma, da un esposto del dentista Dante Vecchioni, che espresse forti preoccupazioni sulla stabilità dell’edificio in cui abitava per alcuni scavi in via XX settembre.
Quell’edificio, il palazzo Cioni-Berardi, si è polverizzato con il terremoto del 6 aprile, portando all’inferno, con il dentista, altre 10 vittime.
La protezione civile sapeva, Berlusconi sapeva, la Regione sapeva, l’Adisu sapeva, anche la procura sapeva e il sindaco dell’Aquila, che dopo aver mandato ai primi un telegramma per richiedere lo stato di emergenza (rimasto inascoltato), presenziò alla riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo, dove diversi esperti si espressero in modo per niente rassicurante.
E invece Bertolaso tranquillizzò la popolazione, chiamando “imbecille” e denunciando per procurato allarme il tecnico Giuliani e trattando come cretina tutta la popolazione del territorio abruzzese che invece chiedeva sicurezza.

Risultato:” tutti in casa o sul posto di lavoro o di studio quando ci sono i terremoti, siete al sicuro”.
Alle lavoratrici del call center di Pettino era vietato fuggire dopo le scosse o mettersi al sicuro.
E ora, nella gran parte dei luoghi di lavoro, mentre continua lo sciame sismico, i padroni impongono di rientrare senza adeguati controlli di staticità sui posti di lavoro e senza l’intervento degli RLS in tali controlli.
Per le 400 lavoratrici e lavoratori in rivolta della Transcom di Pettino, è previsto invece il trasferimento a Lecce (non è zona sismica, ma gli stessi palazzinari che hanno costruito a L'Aquila le loro tombe costruiranno lì una centrale nucleare!), ma i presunti motivi di sicurezza, prima ignorati dai superiori del call center, sono solo un pretesto per chiudere la sede in tempo di crisi.

“Sopra aju cottu l’acqua bollita”, si dice all’Aquila, prima la crisi ora il terremoto. E il governo gestisce tutto come una questione di ordine pubblico, militarizzando il territorio. Non a caso il Consiglio dei Ministri il 6 aprile ha nominato, come nuovo prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, che dopo aver fatto carriera nella Digos e nel Servizio centrale antiterrorismo, è stato posto alla guida del Sisde. Ogni tendopoli, allestita comunque in ritardo, con tende insufficienti ad ospitare tutti gli sfollati, molto spesso senza acqua ed elettricità, quindi senza riscaldamento, è sotto stretto controllo militare e poliziesco e una tenda distribuisce psicofarmaci a pioggia per sedare la popolazione.
I militari, la Protezione Civile vogliono il controllo totale sulla popolazione, il monopolio degli aiuti e della solidarietà. Chi entra ed esce dal campo viene identificato e alla sera chiudono i cancelli. Mentre parli con altri sfollati devi guardarti le spalle per non farti sorprendere da una guardia che ti spia, ti sospetta di sciacallaggio e ti sbatte in galera e/o interviene con frasi di apologia al regime e alla perfetta macchina dei soccorsi di Bertolaso e Berlusconi.

Una macchina perfetta, arrivata dopo ore o addirittura giorni di ritardo che non ha resistito alle bufere di neve di Campotosto, dove le tende dell’esercito sono state spazzate via o a quelle di pioggia e vento in nottate piene di freddo, paura e precarietà di tutti i paesi evacuati, dove le tende della protezione civile sono state divelte dal vento dopo essere state infiltrate dalla pioggia. Una macchina perfetta, che occulta con disinvoltura dalla lista delle vittime e dalla camera ardente allestita presso la Guardia di Finanza, gli almeno 6 cadaveri di immigrati irregolari, raccolti per sbaglio tra le macerie, invisibili da vivi e da morti Una macchina perfetta che ora si predispone alla ricostruzione, con una new town sopra macerie di amianto e cemento bucato e sabbia marina e sangue e chissà cos’altro (magari i cadaveri dei migranti spariti dalla camera ardente il giorno dei funerali di Stato!)

NON POSSIAMO PERMETTERLO! CHI ROMPE PAGA E I COCCI SONO SUOI!

Bertolaso e Maroni si devono dimettere, Chiodi si deve dimettere, Berlusconi si deve dimettere Gli assassini, i padroni, che per aumentare i loro profitti hanno costruito le nostre tombe, le nostre case con materiale scadente e in violazione della normativa antisismica; il governo, la regione, che tale normativa non hanno adeguato alle esigenze della popolazione e del territorio ma solo a quelle del profitto DEVONO PAGARE

SOLIDARIETÀ CON GLI STUDENTI E LA POPOLAZIONE D’ABRUZZO CHE SI ORGANIZZA PER AVERE GIUSTIZIA E VERITÀ! SOLIDARIETÀ CON CHI LOTTA PER LA SICUREZZA SUL LAVORO E SULLA VITA!

Per una rete di soccorso popolare

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