21/04/09

APPELLO PER LE DONNE AFGHANE

KABUL
Quanto è successo in questi giorni a Kabul, è la CHIARA e NETTA dimostrazione della notale inultilità della presenza delle forze imperialiste nordamericane ed europee in Afghanistan. Circa 300 donne afgane hanno provato a manifestare alcuni giorni fa la loro contrarietà alla nuova legge che autorizza, tra l'altro, le violenze e i rapporti sessuali coatti all'interno del matrimonio, ma sono state fatte oggetto di una sassaiola proprio mentre la polizia interveniva per disperdere la folla. Ebbene, la sassaiola ed il linciaggio contro le donne è avvenuto proprio sotto gli occhi dei soldati (occupanti) nordamericani ed europei (erano presenti anche gli italiani) e nessuno a osato difenderle e proteggerle. La legge, che è stata approvata il mese scorso, legalizza lo stupro del marito nei confronti della moglie, ovvero obbliga le donne a "concedersi" al marito senza opporre resistenza; vieta alle donne di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal medico senza il permesso del consorte; e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonni. Il testo permette inoltre tacitamente il matrimonio di bambine e assicura agli uomini maggiori diritti in materia di eredità.
Il corteo di protesta era stato convocato da alcuni attivisti per i diritti umani ed ha trovato l'adesione di circa 300 giovani donne. Ma il gruppo si è imbattuto in una contro-manifestazione tutta maschile, che è presto degenerata in una sassaiola. "Morte alle schiave dei cristiani", hanno inveito gli uomini, mentre lanciavano sassi sulle donne.

E' possibile firmare l'appello per revocare la legge qui

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