21/02/09

Una lettera di Doriana Goracci

Piccola Italia da saziare

Doriana Goracci

C’è chi si dimette in Giappone perchè palesemente ebbro di alcool e chi, in Italia, è sazio di critiche dal suo interno pancia. A me sembra che la schiena degli Italiani per ora la stiano piegando, piuttosto che drizzarla. A me sembra che la guerra continui dove hanno detto che andavamo per altri motivi umanitari, in Afghanistan ad esempio. A me sembra che gli stupri siano un menù noto alle donne, come le violenze di varia natura, a me sembra che il sistema economico aveva dato segni di crack da anni, annunciati da schianti di Torri Messe a Terra. A me sembra che lo spartito che si va proponendo di gran lena, sia lo stesso che mi raccontavano quand’ ero bambina e la guerra era finita da pochi anni. A me sembra che si parli un po’ meno di diete mediterranee, di bisturi miracolosi, e un po’ più di stupri e branchi, di cacce e minacce, di carcere e legge, di armi e soldati, di fughe e vittorie, verdetti e testamenti, migranti- lavoratori e morti, giornate in memoria, anni bui e martiri, piombi fusi e fusioni bancarie, democrazia e croci, case chiuse, finestre chiuse, ronde e rondò, tessere e card.
Un’aria e un refrain come quando si andò a Genova nel 2001, e si tornò sentendosi dire: “non lo sapevi che ti diceva bene se prendevi solo manganellate? Si sapeva che ci scappava il morto. Ma che ce sei annata a fà?”.
Allora copio la lettera al 17 febbraio 2009 di Vittorio Arrigoni da Gaza:” Mi chiedono dall’Italia con ansia cosa pensano i palestinesi del risultato elettorale in Israele. A loro poco importa, mutano i governi ma continua la tragedia di un popolo costretto a più di sessant’anni di efferata occupazione. A me, italiano, antifascista e di sinistra, certo fa specie constatare che i primi tre partiti israeliani che governano il paese appartengono all’estrema destra, fanatica e fascista. Mi auguro faccia specie anche a voi. Restiamo umani.Vik Vittorio Arrigoni in Gaza“
“Già ma che vò ora questo, se ne stia a Gaza, l’antifascista italiano di sinistra”: proprio come si deve dire ad uno straniero che sputa nel piatto.
A noi “ci fa specie” che non ricordiamo qualche buon motivo per tornare da dove siamo venuti, alle origini, quando si stava meglio quando si stava peggio: “vuoi mettere la Televisione degli anni ‘50, Mamma Rai, Madre Chiesa, Mamma Roma, la Mammana, la Mucca Carolina, La Lupa…?”
Le transmammelle son belle turgide, sia pure a forza di protesi, tonde come i crani di chi si gioca a scopone scientifico i tempi supplementari del nemico , pronte ad allattare e a saziare il famelico piccolo italiano che sarà sicuro di ri-crescere a dismisura: a suon di pedate chi si mette di traverso e non marcia. Ce la faremo! Siam pronti alla morte la piccola Italia chiamò! Da forze di pace a forze armate.
Buon recupero del “miglior” passato, recente come non mai.Viva la Mamma e la Madonna, che rimangono a casa a vedere quel fil di fumo… e Un bel dì vedremo (canta la Callas) quello che abbiamo già visto, sia pure col sole o a notte fonda, asserendo che non ci occupiamo di politica, anzi non ci è mai piaciuta.
Doriana Goracci
Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo
sull’estremo confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto,
romba il suo saluto…
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?…
Tutto questo avverrà,
te lo prometto.
Tienti la tua paura,
io con sicura fede l’aspetto.
Un bel dì vedremo da Madama Butterfly

FOTO VIDEO LINK SU
http://www.reset-italia.net/2009/02/18/piccola-italia-...

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